Sting e Rushdie per l'Europa di Augusto Minzolini

Sting e Rushdie per l'Europa Aperta la caccia ai candidati di richiamo in vista delle elezioni di giugno Sting e Rushdie per l'Europa I verdi e Palmella cercano lo «straniero» - La de rinuncia agli esterni e premia Gorìa e Scalfaro - Problemi di incompatibilità di cariche per Casini, Formigoni e Michelini - Il psi guarda ai sindaci: Pillitteri, Magnani Noya, Bogianckino ROMA — I verdi italiani hanno inviato un telegramma a Sting per proporgli la candidatura nelle loro liste. Giorgio La Malfa la settimana scorsa ha chiesto all'ex ambasciatore a Mosca, Sergio Romano, di correre per l'alleanza laica alle prossime elezioni europee. Bettino Craxi sta incalzando Pierre Camiti per portarlo capolista nella circoscrizione NordEst, ma l'ex segretario generale della Cisl storce ancora il naso: non vuole andare in lista con scissionisti del psdi, come Pietro Longo. Il valzer delle candidature ha avuto unizio. Tutti i partiti tentano di accappararsi dei candidati di prestigio. Le segreterie calibrano le loro liste tenendo conto dei risultati ottenuti nelle ultime chiamate alle urne. Per non parlare degli studi sull'elettore medio di ciascun partito (commissionati all'Eurisko), a cui più di un segretario si affida per tracciare l'identikit del grande nome da mettere in lista. Quest'anno poi, con l'avvicinarsi del fatidico '93 (apertura del mercato unico europeo), come nel calcio, radicali e verdi hanno aperto la caccia allo straniero: Marco Pannella se entrerà (come è probabile) nelle Uste della federazione laica porterà in dote Salinari Rushdie, lo scrittore anglo-pakistano che Khomeini vuole sul rogo per il suo libro 'Versi satanici*, e David Steel, leader dei «liberal» inglesi; i verdi, invece, scartata l'ipotesi di Brigitte Bardot («non piace neanche ai francesi-, dicono), hanno messo Lele Rizzo (coordinatrice delle liste ecologiste per il Sud) sulle tracce di Sting. 'Tra una tournée a Mosca e i suoi viaggi in Amazzonia non riesco mai ad avere la sua risposta', dice sconsolata l'interessata. Tutte «made in Italy », invece, le candidature dei partiti maggiori. La de sembra orientata a proporre delle liste tradizionali. Il fascino dell'- estemo > sembra passato di moda con la segreteria di Arnaldo Forlani. Nella circoscrizione di Nord-Ovest scenderà in campo l'ex presidente del Consiglio, Giovanni Goria, intenzionato a rilanciare un'immagine non più smagliante. Smaniano anche l'ex ministro dell'Interno Oscar Luigi Scalfaro e il vicepresidente dei deputati de, Adolfo Sarti. A Nord-Est sarà in lizza Romano Prodi, attuale presidente dell'In, con accanto Tina Anselmi. Nella circoscrizione dell'Italia centratelo stesso Arnaldo Forlani capeggerà la lista de. n nuovo segretario ha tolto il posto involontariamente al figlio Alessandro, già consigliere al Comune di Roma: il primogenito del leader democristiano, infatti, avrebbe voluto cimentarsi in queste elezioni, ma dopo l'arrivo del papà al vertice del partito ha deciso di desistere. Come al solito complicate e non prive di coni d'ombra le vicende della de siciliana: Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, non vuole presentarsi insieme con Salvo Lima E' probabile, quindi, una candidatura all'ultimo minuto del presidente della Regione, Rino Nicolosi. Infine potrebbero avere dei problemi Carlo Casini e Roberto Formigoni, del Movimento popolare, e Alberto Michelini, il mezzobusto tv vicino all'Opus Dei: nelle ultime elezioni gli era stato permesso di mantenere sia il mandato europeo sia quello nazionale (nella de le due cariche, tranne casi eccezionali, sono incompatibili). De Mita se ne era pentito e avrebbe voluto questa volta indurli ad optare per Roma o per Strasburgo. Ora il loro destino è nelle mani di Forlani. Bettino Craxi sta puntando molto su queste elezioni europee. Ma il psi non riesce a mobilitarsi per questo tipo di scadenza (il turno europeo è sempre stato ostico ai socialisti italiani). E allora il segretario del partito socialista ha pensato bene di studiare qualche stratagemma. Intanto vuote giocare la carta dei sindaci Sono papabili il sindaco di Milano, Paolo Pil- litteri, quello di Torino, Maria Magnani Noya, di Firenze, Massimo Bogianckino, l'ex sindaco di Venezia, Nereo Laro ni. Per dare un taglio alte dispute che dividono il psi toscano, a Strasburgo andrà anche Lelio Lagorio. Della squadra dovrebbero essere pure due ministri: quello per i Rapporti comunitari, Antonio La Pergola, e quello per la Ricerca scientifica, Antonio Ruberti (se non sarà preferito a Franco Carraro, in vista delle amministrative del '90, come possibile candidato del psi a sindaco di Roma). Infine Craxi dovrà affrontare il rompicapo dell'innesto degli ex socialdemocratici: a Pietro Longo aveva promesso la candidatura; e lo stesso Ruggero Puletti, ex direttore dell'Umanità, millantava nei mesi scorsi un posto in lista Più in ritardo il pei, fresco di congresso. L'unico fatto quasi certo è l'arrivo al Parlamento europeo di Giorgio Napolitano, che sostituirà Giovanni Cervetti come presidente del gruppo di Strasburgo. Grande lavorio anche per la lista comune di pri e pli. Oltre alle conferme di Enzo Bettiza e Jas Gawronski, al possibile arrivo di Palmella, le novità saranno date dall'ex ambasciatore Sergio Romano, e dal ritorno a Strasburgo di Bruno Visentini, probabile candidato a Roma. Tra i liberali ci sono più problemi: vorrebbe una candidatura «sicura» il vicesegretario Antonio Patuelli (non è stato eletto nelle ultime consultazioni politiche), ma è probabile che alla fine scenderà in campo lo stesso ministro della Difesa, Valerio Zanone, per rafforzare la presenza del pli nell'alleanza laica. Nel psdi, che deve provare di essere sopravvissuto all'assedio socialista, i nomi sono quelli di sempre: oltre a Coriglia saranno in lista il ministro del Lavori Pubblici, Enrico Ferri, e il presidente dell'Inali, Tomassini. In più nella circoscrizione NordOvest si presenterà il radicale Giovanni Negri. Non è ancora chiaro se andrà in porto il tentativo delle liste «arcobaleno» (l'incontro tra verdi, radicali e dp). C'è il rischio che in assenza di un accordo con la federazione delle liste verdi, alla fine ci saranno due Uste ecologiste. Per non rischiare, i verdi «tradizionali» stanno cercando anche loro dei nomi di prestigio: oltre a Sting, in Sicilia tentano di convincere padre Pintacuda, il teorico del gesuiti di Palermo, ad accettare la candidatura (la missione è affidata al coordinatore siciliano Maurizio Pi ero ni ). In più ci saranno i nomi celebri dell'ambientalismo italiano, Fulco Pratesi, presidente del WWF italiano, Alex Langer e un giudice di Cassazione, Amedeo Postiglione. Nel movimento sociale, infine, è ancora in bilico la candidatura di Massimo Abbatangelo, l'ex deputato missino inquisito per strage. Augusto Minzolini