Polster, l'erede di Kranki in crisi con mezza Europa

Polster, l'erede di Kranki in crisi con mezza Europa Polster, l'erede di Kranki in crisi con mezza Europa Liquidato da Radice, è osteggiato a Siviglia e non piace neppure in patria DAL NOSTRO INVIATO VIENNA — Toni Polster e Herbert Prohaska aspettano gli azzurri nel ritiro della Sportschule di Lindabrunn, a una quarantina di chilometri dalla capitale. Il commissario tecnico Josef Hickersberger ha convocato l'ex attaccante granata e l'ex centrocampista di Inter e Roma con motivazioni e programmi diversi, n veterano Prohaska, che compirà 34 anni ad agosto, è proprio al passo d'addio, quella di domani potrebbe essere la sua ultima presenza in Nazionale: amato nell'Inter e maltrattato nella Roma, sta chiudendo la carriera nell'Austria Vienna. Polster, nato a Vienna il 10 marzo '64, ha compiuto da poco 25 anni: rappresenta ancora il futuro di una Nazionale che non riesce a ritrovare lo smalto dei tempi passati e si gioca una fetta di futuro contro l'Italia. L'attaccante, ripudiato dal Torino di Radice, è in polemica con il Siviglia, i cui dirigenti non avevano alcuna intenzione di concedergli il nulla-osta per questa partita: il placet è arrivato soltanto mercoledì scorso. Polster spiega la bagarre spagnola: -Non volevano mandarmi qui perché sabato c'è in Spagna la gara di campionato con l'Elche. E pensare che non ho neppure giocato con il Siviglia l'amichevole di domenica scorsa a Jaen contro l'Atletico di Madrid, in omaggio a Ordonez che ha finito la carriera per un brutto infortunio. Un assurdo. In base al mio contratto, posso partecipare alle amichevoli più importanti della nazionale, e questa è importante». Motivi di rivincita contro il calcio italiano? 'Nessuno, so¬ lo la voglia di far vedere chi sono. Agli azzurri ho segnato una rete a Udine nel marzo dell'86, quando perdemmo 21. Da allora le due nazionali non si sono più incontrate. Domani non posso mancare la possibilità di un bis». Allora Polster era l'asso austriaco emergente, secondo Prohaska-l'erede di Krankl». Adesso, dopo l'anno incerto a Torino e le polemiche a Siviglia, la sua quotazione è in ribasso. Come in maglia granata, Toni usa iniziare bene la stagione e poi fermarsi. 'Sarà che vado informa con facilità — dice — e questo significa che mi comporto seriamente anche nel periodo delle vacanze. Poi, non so perché, i tecnici mi prendono di punta». A Torino Radice conside- rava Polster uno scansafatiche in allenamento. Al Siviglia lo scontro con il preparatore atletico della squadra — Carlos Alvarez del Villar — è stato durissimo e aperto. Di nuovo accuse di scarso impegno ('l'austriaco è al 10 per cento delle sue possibilità per la scarsa applicazione nella preparazione») alle quali ha opposto una replica che gli è costata 5 milioni di multa: «72 signor del Villar è il vero cancro del Siviglia». Contro l'Italia Polster cerca il rilancio intemazionale. Per i viennesi conta di più Prohaska. Un giornale titola: «Per l'addio di Prohaska un gol a Zenga». Il commissario tecnico Hickersberger mischia le carte quando dice 'Contro l'Italia non sono necessarie due punte, dobbiamo evitare le marcature e sorprendere gli azzurri con inserimenti dal centrocampo». Allora un solo attaccante: Polster o Pacoult? La risposta è convincente: 'Sarebbe ridicolo non far giocare Poi-, ster dopo aver tanto insistito per averlo: Ieri sono arrivati gli azzurri, tra oggi e domani sono attesi gli spioni. Sergej Mosiagin braccio destro di Lobanowski, il tecnico cecoslovacco Josef Venglos e quello magiaro Bertalan Bicskey. Altri ne arriveranno. Vienna costituisce un crocevia importante per la Nazionale italiana che in Austria è stata di scena 12 volte. In complesso 33 gare con 14 vittorie e 12 sconfitte, 43 gol segnati e 53 subiti. Solo contro la Svizzera la nostra Nazionale ha disputato un numero maggiore (46) di gare. Bruno Perucca