Scalata di Stato ad Auletta

Scalata di Stato ad Auletta Scalata di Stato ad Auletta MILANO — I duellanti si affrontano a distanza. Ieri il Credito Italiano e la Banca Nazionale dell'Agricoltura hanno riunito i rispettivi consigli di amministrazione per esaminare i risultati dell'esercizio '88 e soprattutto per valutare i rapporti attuali e futuri tra le due banche. Collaborazione o scontro? n fatto certo, a tutt'oggi, è che l'ingresso dell'istituto Iri nel capitale della prima banca privata italiana rappresenta, come lasciano intendere gli amministratori del Credit, un'operazione strategica, di lunga durata, e non un semplice investimento finanziario. Al momento la partecipazione del Credito Italiano, precisa una nota, 'risulta pari a circa il 20,8% delle azioni ordinarie della Bonifiche Siele e a circa il 7,9% di quelle della Bua*. L'aspetto più interessante di questo confronto a distanza tra Lucio Rondelli e Giovanni Auletta Armenise è la filosofia che ha ispirato la sorprendente iniziativa del Credit. La banca Iri intende potenziare le sue strutture e la sua attività estera e accrescere il radicamento sul mercato intemo. In questo quadro l'istituto da tempo esamina anche le opportunità di rapporti di partnership con altre aziende di credito. La nota indica che dopo «una valutazione pragmatica, basata sul criterio della com plementarietà", l'attenzione «st è concentrata sulle sinergie attivabili fra Credito Italiano e Banca Nazionale del l'Agricoltura». Perché nel mirino di Rondelli è entrata proprio la Bna? Esistono, se condo la banca pubblica, -le condizioni del mutuo vantaggio, la Bna essendo un'a zienda di credito che per strutture, vocazioni, segmen ti di mercato, si presta ad in legrarsi positivamente con i punti di forza, territoriali e di mercato, del Credito Italiano'. E' chiaro, quindi, che il progetto è quello di integrare il Credit, che ha una presenza consolidata e di prestigio nelle aree più industrializzate e nelle mediegrandi città del Paese con le attività di un istituto privato, quello di Auletta, presente in zone complementari, soprattutto nel Centro-Sud. Naturalmente affinché il progetto vada in porto è necessaria la piena collaborazione degli azionisti di maggioranza. E in questo ambito nascono i problemi. Rondelli fa sapere di aver fatto delle proposte ad Auletta già lo scorso anno: il Credit 'ha prospettato sul finire dell'88 l'opportunità di un dialogo aperto e costruttivo per l'approfondimento di questa ipotesi'. Ma il Credit ha iniziato a rastrellare i titoli Bna e Siele prima o dopo l'offerta ad Auletta? I vertici della banca Iri usano toni da fine diplomazia: 'Nel frattempo — continua il comunicato — si è presentata al mercato azionario l'opportunità di incontro tra l'offerta di quote di partecipazione nella holding Bonifiche Siele e nella stessa Bna. Il Credilo Italiano ha ritenuto di cogliere tale opportunità, in vista della concretizzazione di un rapporto che, per essere sviluppato con efficacia nel reciproco interesse delle due istituzioni, implica necessariamente un coinvolgimento del Credito Italiano nella compagine azionaria della Bna-. Questo passaggio è decisivo perché conferma due punti importanti della vicenda: 1) la banca Iri è entrata nella Bna e nella Siele senza chiedere il permesso a nessuno; 2) lo ha fatto senza aver raggiunto preventivamente alcun accordo operativo con Auletta Armenise. E allora si può forse pensare che il Credito si sia mosso fin dall'inizio con intenzioni ostili o che volesse assumere una posizione centrale nella Bna e nella Siele per costringere il testardo Auletta a trattare? Siamo di fronte a «un take over di Stato», come si ipotizza in Piazza Affari, oppure no? Certo fa un po' impressione sentire il vertice di una banca pubblica usare frasi come cogliere 'Opportunità presenti sul mercato azionario', le stesse giustificazioni che Mario Schimberni impiegava quando scalava la Bi-Invest o la Fondiaria. Nonostante le dichiarazioni pubbliche di disponibilità e di interesse a collaborare, non è senza significato che la Bonifiche Siele, la finanziaria di Auletta, abbia rafforzato proprio negli ultimi giorni la quota di controllo nella Bna portandola dal 42 al 45%. E adesso? Il 24 aprile è convocata l'assemblea della Bna per approvare il bilancio e deliberare la prima tranche dell'aumento di capitale. In quell'occasione si potranno verificare i rapporti tra Rondelli e Auletta e valutare le reali prospettive di collaborazione futura. Intanto le due banche hanno chiuso l'88 con bilanci positivi, n Credit ha realizzato un utile netto di 416 miliardi, più del triplo rispetto all'87, e il dividendo (invariato) è di 75 lire per le azioni ordinarie e di 90 lire per quelle di risparmio. La provvista, in lire e valuta, è stata pari a 64.338 miliardi e gli impieghi hanno toccato i 51.995 miliardi ( + 29,6%). Il bilancio dell'Agricoltura ha chiuso con un utile netto di 65,3 miliardi ( +15%) e un dividendo (invariato) di 185 lire per le azioni di risparmio e di 175 lire per le ordinarie e le privilegiate. Rinaldo Gianola

Persone citate: Auletta, Auletta Armenise, Giovanni Auletta Armenise, Lucio Rondelli, Mario Schimberni, Rinaldo Gianola, Rondelli

Luoghi citati: Auletta, Milano