Un processo per grandi avvocati

Un processo per grandi avvocati Un processo per grandi avvocati MILANO — 'Il nuovo codice è un grossissimo passo avanti in termini di civiltà del processo penale'-, per l'avvocato Gaetano Pecorella è questa una doverosa premessa. Detto ciò, vengono i problemi: 'Teoricamente l'avvocalo dovrà raccogliere le sue prove. Ma ciò si scontra con le vecchie regole di deontologia professionale: oggi l'avvocato non può prendere contatto con i testimoni, non può servirsi di investigatori privati. Ma ammettiamo che questi scogli vengano superati con nuove leggi, come si organizza uno studio? Occorrerà avere propri investigatori, propri periti. Sì ha idea di cosa ciò potrà costare ad un cliente quando già oggi ci sono processi che costano 10 milioni solo in copie degli atti?». Secondo Pecorella dovrà essere lo Stato, come già avviene in altri Paesi, a farsi carico del diritto alla difesa per quei cittadini che non potranno permettersi di pagare parcelle astronomiche (il progetto di legge in discussione prevede invece la difesa gratuita solo per chi ha un reddito inferiore ai 5 milioni annui). «A Milano ci saranno 10-15 studi che potranno permettersi di assumere una struttura adeguata al nuovo codice — osserva l'avvocato Giovanni Be- retta —, quelli che curano i clienti ricchi. Ma un legale che difende, che so, piccoli spacciatori di droga e che si fa pagare una parcella meno di tre milioni come farà a chiederne dieci?: Ma per gli imputati di piccoli reati sono previsti proprio 1 riti alternativi... 'Teoricamente, perché già sulla carta il nuovo codice prevede eccezioni che possono far allungare i tempi. Eccezioni che, secondo me, stante le attuali strutture, diventeranno regole: allungare i tempi significa avvicinarsi alla prescrizione'. Tra i legali insomma serpeggiano parecchi dubbi. Quando l'avvocato Sergio Ramajoli, in un dibattito, ha detto che «se non si porrà rimedio subito alle storture e alle incongruenze esistenti questo processo sarà una beffa», si è beccato applausi scroscianti. Al dibattito c'era anche il professor Giandomenico Pisapia, uno dei «padri» del nuovo codice. Cosa pensa di queste critiche? «Ben vengano, quando sono costruttive. Mettere del vino nuovo in una botte vecchia crea degli inconvenienti: ma il vino (il codice) nuovo è migliore o peggiore? Io s>- questo non ho dubbi e credo non l'abbiano la maggioranza dei miei colleghi'. s. mr.

Persone citate: Gaetano Pecorella, Giandomenico Pisapia, Giovanni Be, Pecorella, Sergio Ramajoli

Luoghi citati: Milano