Da Varsavia compromesso-scandalo per l'Est

Da Varsavia compromesso-scandalo per l'Est Governo e opposizione a un passo dall'accordo, dopo Pasqua la firma di una svolta storica Da Varsavia compromesso-scandalo per l'Est Piena legittimazione di Solidarnosc, diritto di sciopero, abolita la censura - Via libera a partiti e gruppi di opinione - Un Senato eletto liberamente, Jaruzelski avrà funzioni di garante - Gli ultimi dissensi sulla liberalizzazione dell'economia DAL NOSTRO INVIATO VARSAVIA — La -Tavola rotonda- dello storico dialogo fra governo ed opposte' ">ne si avvia alla conclusione sotto il segno dell'intesa e tutti cantano vittoria nella capitale polacca. Ha vinto il poter? comunista che in sei settimane di sofferte discussioni è riuscito a rimuovere gli antichi tabù, spalancando le porte all'alternativa politica, un fatto senza precedenti per l'Est europeo. Ha vinto Solidarnosc che riemerge dopo otto anni dalle ceneri dell'illegalità. Ha vinto Lech Walesa che vede premiala la lunga attesa, e ora potrà riassumere il vecchio ruolo di interlocutore privilegiato. Ha vinto la Chiesa cattolica che ancora una volta si conferma quale insostituibile ago della bilancia della sindrome polacca grazie alla sua opera di mediazione silenziosa. Ed ha vinto soprattutto la Polonia che può adesso guardare con maggiore fiducia al futuro, a quelle riforme economiche destinate a risollevare il tenore di vita della popolazione. Gli accordi, resi noti in conferenze stampa ancora separate dal portavoce di Solidarnosc Janusz Onyszkiewicz e dal rappresentante governativo Janusz Reykowski, segretario del comitato centrale del partito, sono scaturiti dai lavori delle sottocommissioni della Tavola Rotonda con la formula di raccomandazioni congiunte. 'Siamo al 95 per cento vicini al traguardo-, ha precisato Reykovvski. Al termine della pausa pasquale le proposte verranno finalizzate in un documento bilaterale di 200 pagine da firmare nel corso del¬ la seduta plenaria del 3 aprile. In precedenza, il 31 marzo, passeranno alla ratifica del plenum del Poup, quindi l'approvazione scontata del Sejm, il Parlamento, per tramutarle nei dispositivi di legge. Nella sostanza il compromesso polacco verte su 4 temi generali. 1. Pluralismo sindacale. Piena rilegalizzazione di Solidarnosc nelle sue componenti operaie, agricole e studentesche a livello locale, regionale e nazionale. Ricostituzione del Fondo sociale dell'ex sindacato indipendente (3 milioni di dollari elargiti dal Congresso americano, più altri finanziamenti della Germania Occidentale e della Svezia). Accesso ai mass media ufficiali compresa la radio e la televisione, permesso di pubblicare i propri organi di informazione (na¬ sceranno due settimanali ed un quotidiano), ipotesi di amnistia per i perseguitati degli anni Ottanta. Scompariranno la censura e le discriminazioni sul posto di lavoro. Nelle fabbriche Solidarnosc opererà a fianco del sindacato ufficiale Opzz. E' sancito il diritto allo sciopero per rivendicazioni salariali. 2. Liberalizzazione politica. Risorgeranno i partiti (democratico-cristiano, socialista, socialdemocratico, ecologista), le associazioni professionali di categoria, i gruppi studenteschi, i club d'opinione degli intellettuali, degli artisti. 3. Riforme costituzionali. Le funzioni di controllo esercitate sinora dal Consiglio di Stato passeranno nelle mani del presidente della Repubblica, generale Jaruzelski. Resterà in carica 6 anni, capeggerà le forze armate, no¬ minerà il primo ministro, avrà facoltà di sciogliere il Parlamento. La nuova legge elettorale prevede il rinnovo dell'assemblea dei 460 deputati dove la coalizione di governo (Poup, partito contadino ed azione democratica) avrà il 65 per cento dei seggi e l'opposizione il restante 35 per cento. Verrà istituito il Senato di 110 membri con designazione invece libera, non prefissata, secondo criteri democratici occidentali. Sono previste due giornate di voto, il 4 ed il 18 giugno, basteranno 3 mila firme di cittadini per presentare candidature in liste alfabetiche. 4. Ristrutturazione economica. Qui i due schieramenti sono ancora divergenti su alcune questioni marginali. L'opposizione sollecita rigorosi criteri manageriali nella scelta dei dirigenti, insomma niente favoritismi di tessera, una tesi contrastata dalla nomenklatura del partito. I prezzi si adegueranno alle fluttuazioni del mercato ma con meccanismi di salvaguardia nei confronti del costo della vita. Chiusura delle imprese deficitarie, braccia spalancate alle joint ventures con capitale straniero, snellimento burocratico ed amministrativo, disciplina gestionale saranno i cardini per rilanciare la produttività, aggirare l'inflazione a quota 66 per cento e ripagare il debito estero di 40 miliardi di dollari. Infine i tempi di attuazione delle riforme, accelerati al massimo in modo da superare le inevitabili resistenze da parte dei conservatori e dei tradizionalisti che perderanno privilegi e certezze (si profila già l'incubo della disoccupazione). Piero de Garzarolli

Persone citate: Janusz Onyszkiewicz, Janusz Reykowski, Jaruzelski, Lech Walesa, Piero De Garzarolli

Luoghi citati: Germania Occidentale, Polonia, Svezia, Varsavia