Con o senza Gorbaciov l'Urss deve cambiare

Con o senza Gorbaciov l'Urss deve cambiare Un'analisi del politologo americano Simes Con o senza Gorbaciov l'Urss deve cambiare (Anche i conservatori sanno che l'economia va trasformata) L'amore di questo articolo. Dimitri K. Simes, è membro della direzione del Caniegie Endowment fot International Peace. WASHINGTON — George Bush non dovrebbe preoccuparsi troppo di un'eventuale caduta di Gorbaciov ne di un fallimento della sua crociata riformistica. Nonostante la crescente confusione economica, la posizione di Gorbaciov è molto più solida di quanto certi analisti occidentali credano. A differenza del capriccioso e avventato Nikita Krusciov, Gorbaciov conta alleati fidati nel Polibjuro, nell'esercito e nei servizi segreti. Non tutto ciò che Gorbaciov sta cercando di fare riscuote il completo consenso della gente. Tuttavia, il popolo e l'elite gli riconoscono di aver riportato dinamismo e dignità al Cremlino. Qualsiasi tentativo di estrometterlo dalla guida del partito potrebbe scatenare una crisi che rasenterebbe la guerra civile. Anche se Gorbaciov fosse estromesso o costretto a frenare il suo zelo riformistico, il fondamentale interesse americano per un'Unione Sovieti ca meno aggressiva e più orientata verso l'interno, non ne avrebbe troppo a soffrire. Leader conservatori del Poli tbjuro come Yegor Ligaciov e Viklor Cebrikov e i loro molti sostenitori nella gerarchia, so no pragmatici, ben consci del le strette economiche e politi che del Paese. A prescindere da chi sia al potere, propositi espansioni stici globali e un potenzia mento militare su larga scala non sono destinati a riapparire presto. La sensazione sovietica di essere troppo coin¬ volti nelle questioni del Terzo Mondo va al di là della sconfitta in Afghanistan: l'idillio con il Terzo Mondo radicale è finito. Anche se l'avessero vinta i conservatori del Cremlino un aumento delle spese militari è del tutto improbabile. Sui 100 miliardi di rubli, il deficit statale è l'I 1-12 per cento del prodotto intemo lordo. Anche i pezzi grossi dell'esercito stanno cominciando ad accettare l'idea che le forze armate non possono essere efficienti senza un'economia equilibrata e tecnologicamente avanzata. Nessun leader politico o militare se la sentirebbe di chiedere un aumento delle spese militari. La minaccia di una rinnovata offensiva ideologica non esiste. Qualsiasi credito ideologico l'Unione Sovietica riesca ad ottenere nel mondo lo deve alla glasnost. Senza di essa, e specialmente senza la personalità carismatica di Gorbaciov, Mosca non avrebbe carte da giocare nel confronto mondiale delle opinioni. Una vittoria dei conservatori ritarderebbe gravemente le riforme politiche ed economiche. Per esempio, nei discorsi recenti Ligaciov, in contrasto con Gorbaciov, ha enfatizzato il ruolo delle fattorie collettive. Cebrikov ha suggerito un ridimensionamento della glasnost. accusando i nuovi gruppi informali incoraggiati da Gorbaciov di 'essere sotto l'influenza di leader estremisti». Tuttavia, è importante evitare la «demonizzazione» degli elementi conservatori del Politbjuro. Questi sono in disaccordo con Gorbaciov sugli scopi e sui tempi della pereI strojka, ma non sulla necessità della riforma. Nessuno di loro vuole un ritorno ai metodi stalinisti. Gli sciovinisti del Fronte patriottico nazionale «Pamiat» non esitano a celebrare Stalin. Ma Pamiat non deve essere sopravvalutata, è un'organizzazione che si muove alla periferia della politica. Molti alti funzionari possono condividere alcune sue posizioni e considerarla un utile contraltare alle forze liberali, ma non c'è alcuna prova del fatto che dietro le buffonate di Pamiat ci siano i conservatori dell'establishment. Dopo cinque anni di perestrojka, il crollo della vecchia politica e dei vecchi meccanismi economici, delle procedure e dei valori è andato troppo lontano perché le cose ritornino a essere quelle di prima. Congelare il processo di cambiamento potrebbe causare un cataclisma capace di condurre il sistema sovietico al collasso. Alternativamente, il sistema potrebbe essere distrutto in modo meno traumatico ma forse più definitivo dalla rivoluzione evoluzionistica sostenuta da Gorbaciov. Il suo successo faciliterebbe gli Stati Uniti, specialmente nel promuovere l'indipendenza dell'Est europeo, cosa che andrebbe a scapito dell'attuale possibilità di far riferimento unicamente all'iniziativa diplomatica sovietica. Ma una simpatia naturale per Gorbaciov non dovrebbe far dimenticare il fatto che Mosca non ha risorse per costose iniziative globali. Con o senza di lui la politica estera americana acquisterà un respiro maggio- Dimitri K. Simes Copyright «The New York Times» e per l'Italia «La Stampa»

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