C'è l'accordo sui fondi per l'America Latina

C'è l'accordo sui fondi per l'America Latina C'è l'accordo sui fondi per l'America Latina AMSTERDAM — «£' stala un'assemblea storica, che ha permesso di chiudere col passato e in cui non ci sono stali né vincitori, né vinti'. Così l'ex ministro degli Esteri uruguayano, Enrique Iglesias, presidente della Banca interamericana di sviluppo, ha commentato la trentesima assemblea annuale dell'istituto che si è conclusa ieri ad Amsterdam. L'assemblea ha approvato un aumento di capitale che, insieme ad una riorganizzazione operativa, permetterà alla Banca di riprendere un pieno ritmo di attività. Le operazioni saranno più flessibili e diversificate, ha detto Iglesias, con risorse a tassi agevolati a favore dei destinatari più poveri, senza per questo perdere in rigore finanziario; la compatibilità tra questi due criteri è possibile, come dimostra la fiducia manifestata dai Paesi membri sul futuro programma di lavoro della Banca. E' nato, ha aggiunto, lo •spirito di Amsterdam' per un nuovo approccio al miglioramento del debito dell'America Latina. Il presidente dell'assemblea, il ministro olandese delle Finanze Onno Ruding, ha da parte sua sottolineato che "i vorranno tempi relativamente lunghi per risolvere i problemi dell'indebitamento globale dell'area, pari a 420 miliardi di dollari. L'aumento di capitale previsto è di 26,4 miliardi di dollari, da versare solo nella misura del 2,5%. Per l'Italia, si tratta di un impegno reale dell'ordine di 4 milioni di dollari, che si aggiunge alla quota già effettivamente versata di 25,5 milioni. Cresce in particolare la presenza europea e giapponese: in queste due aree, infatti, sono state collocati i tre quarti delle obbligazioni recentemente emesse dalla Banca per finanziare la sua attività. L'accordo raggiunto dà ai Paesi partecipanti — in particolare agli Stati Uniti — una specie di diritto di veto temporaneo sul finanziamento di progetti considerati inopportuni. Un rappresentante nazionale ha infatti il diritto di far differire un'operazione di credito per due mesi. Se un altro Paese si associa alla richiesta, tale intervallo viene aumentato di altri cinque mesi. Si è cercato così un compromesso tra un maggior controllo dell'attività della Banca da parte dei paesi «non regionali- (Usa, Canada, Europa occidentale e Giappone), che erogano gran parte dei fondi, oltre ai finanziamenti collaterali supplementari, e l'esigenza di un rilancio delle attività della Banca, che per mancanza di risorse da due anni aveva ridotto la sua attività.

Persone citate: Enrique Iglesias

Luoghi citati: America Latina, Amsterdam, Canada, Europa, Giappone, Iglesias, Italia, Stati Uniti, Usa