Il Messico critica il piano Brady

Il Messico critica il piano Brady Il ministro delle Finanze Aspe: «Il debito estero non si riduce così» Il Messico critica il piano Brady Sotto accusa le operazioni pronti contro termine per convertire i prestiti esteri in valuta locale - Ma secondo gli Usa il sistema funziona AMSTERDAM — Il Messico non ci sta. Contesta il piano Brady, criticando l'uso dei «debt-equity swaps» che, sostiene, non servono a ridurre effettivamente il suo debito estero. Intervenendo all'assemblea annuale della Banca interamericana di sviluppo il ministro delle Finanze messicano Pedro Aspe ha espresso delle critiche assai severe sulle proposte avanzate dagli Stati Uniti per la riduzione del debito dei Paesi in via di sviluppo. I «debt-equity swaps- sono operazioni pronti contro termine che riducono l'indebitamento estero di un Paese attraverso la conversione di prestiti erogati da governi esteri in valuta locale. Questa valuta viene poi usata per acquistare azioni di società di nuova creazione o già esistenti nel Paese. Le proposte contenute nel piano Brady sottolineano in particolare l'importanza di ridurre il debito pur suggerendo che i Paesi debitori hanno ancora bisogno di prestiti. David Mulsford il sottosegretario del Tesoro Usa che si occupa delle relazioni internazionali ha ribadito che secondo gli Stati Uniti «è indispensabile che le nazioni debitrici continuino ad usare i "debt-equity swaps"'. Servirà a ridurre sostanzialmente il debito come è già accaduto in alcuni casi, sostiene Mulsford, il quale vorrebbe che anche i cittadini dei Paesi debitori potessero concludere operazioni di questo genere. U Messico ha sospeso le sue operazioni in «swaps» più di un anno fa, mentre il Brasi le, il maggior debitore della regione, ha appena ripreso ad utilizzare questo stru mento anche se in quantità limitate. Ma Aspe dice di non crede re che possano essere «una soluzione al problema del debito'. Il ministro delle Fi nanze messicano avanza una serie di obiezioni: -Il primo problema è come ottenere pesos necessari per pagare gli "swaps"'. Se la valuta proviene dalla banca centra le si crea un'ulteriore pres sione inflazionistica, o la perdita di riserve internazionali D'altro canto se i pesos arri vano attraverso l'emissione dì titoli di debito pubblico ne risulteranno tassi di interesse intemi più alti che scorag geranno gli altri investimeli ti». C'è anche un costo aggiuntivo di natura fiscale, dice Aspe, «se si scambia debito estero per debito interno, il cui costo è solitamente maggiore, si aumenterà così il deficit di bilancio". Il problema, secondo il ministro messicano, è se il suo governo debba o meno -finanziare investimenti diretti stranieri e le banche internazionali' quando le risorse sono scarse e la popolazione vive in stato di indigenza. Gli «swaps» dovrebbero essere razionati perché la domanda per queste operazioni è molto più alta della capacità dell'economia messicana di assorbirla. Robert Graham Stephen Fìdler ©FINANCIAL TIMES

Persone citate: David Mulsford, Robert Graham Stephen

Luoghi citati: Amsterdam, Messico, Stati Uniti, Usa