Il compact campa il 33 crepa

Il compact campa, il 33 crepa Nell'88 il Cd ha avuto un incremento di vendite del 56 per cento Il compact campa, il 33 crepa In molti Paesi il vinile sarà addirittura vietato dal '92 • Per ora la cassetta domina il mercato NON lo ferma più nessuno. Il Compact Disc vola: si prevede che nel 1989 se ne vendano, nel mondo, per 10 miliardi di dollari, pari a 540 milioni di pezzi, secondo le previsioni dell'istituto di sondaggi britannico Bis Mackintosh. I dati sono stati pubblicati dal periodico americano Billboard, organo «ufficiale» dell'industria fonografica statunitense. Secondo le stime Mackintosh, le vendite di Cd nei tre principali mercati (Stati Uniti, Europa e Giappone) hanno registrato un aumento del 56 per cento nel 1988, anno in cui se ne sono vendute 390 milioni di unità. Vero divoratore di Cd è il Giappone, che dispone della più alta percentuale di lettori digitali domestici (20 per cento), rispetto a Stati Uniti ed Europa (ambedue attestate sul 15). In questi mercati il Cd ha un giro d'affari ormai superiore a quello del 33 giri, le cui vendite non cessano di scendere dall'84, anno primo delibera laser». In Giappone, diversi editori hanno già smesso di produrre in vinile. Unica eccezione in questa linea di tendenza è l'Italia. Anche da noi il 1988 è stato un anno boom per l'industria discografica, il cui fatturato è aumentato del 18 per cento rispetto all'87 (secondo un sondaggio della rivista Musica e Dischi). Ma a questo buon indice avrebbe¬ ro contribuito in primo luogo le cassette, con un aumento di 4,7 milioni di pezzi venduti, e in seconda battuta il Cd, con un incremento di vendite di 2,6 milioni di pezzi. In Italia la cassetta è ancora il supporto più venduto 22,7 milioni di unità nell'88, contro i 7,1 dei Cd). Come d'altronde nel mondo: con 787 milioni di pezzi, davanti al Cd (390) e al 33 giri (295). Sul nostro mercato—caso raro e forse unico tra i Paesi industrializzati della Cee — ha invece tenuto anche il 33 giri, passato dai 14,8 milioni di pezzi nell'87 ai 15,5 dell'88. E' la prima volta che il vinile non solo non recede, ma anzi leggermente aumenta la sua penetrazione dal 1981, anno d'inizio del suo declino. n fatturato complessivo dell'industria discografica italiana (che comprende peraltro le rappresentanze di multinazionali straniere) nel 1988 è Stato di 406 miliardi di lire; di cui 236 miliardi vengono dal 33 giri a prezzo pieno (57,6%) e 106,5 dal Cd (26,1). Entro il 1992, sempre secondo le proiezioni della Mackintosh, si attende il sorpasso della cassetta da parte del Cd. Il 1992 sarà comunque il binario morto del vinile: quasi tutti i Paesi industrializzati ne vieteranno la produzione, per motivi ecologici. Cosimo Steffani

Persone citate: Cosimo Steffani, Mackintosh

Luoghi citati: Europa, Giappone, Italia, Stati Uniti