Comencini: «La mia Bohème fedele e boicottata»

Comencini: «La mia Bohème fedele e boicottata» Parla il regista del film-opera con Carreras e la Hendricks che Raidue manda in onda sabato prossimo Comencini: «La mia Bohème fedele e boicottata» dalla redazione romana ROMA — L'altra sera, a Roma, in una proiezione per addetti ai lavori, è stato presentato l'ultimo film di Luigi Comencini, La Bohème, versione cinematografica dell'opera di Puccini mai uscita però nelle sale e programmata in televisione per la sera di sabato prossimo su Raidue. Il film, interpretato dal soprano Barbara Hendricks, una americana di colore che ha dato voce e volto al personaggio di Mimi, e dal tenore José Carreras, che ha dato la sua voce a Rodolfo mentre Luca Canonici gli ha dato la sua faccia a causa della malattia che aveva colpito Carreras proprio durante questa lavorazione, è il primo film-opera di Luigi Comencini, uno dei maestri del cinema italiano. Del cast fanno parte anche i cantanti Angela Maria Blasi, Gino Quilico, Richard Cowan Francesco Ellero D'Artegna, Federico Davia, oltre a Massimo Girotti, Mario Maranzana e Ciccio Ingrassia, chiamati ovviamente solo in veste di attori. A dirigere la partitura musicale è stato il maestro James Conlon. Il film, coprodotto dall'Erato film e da Vi-' deoschermo, con una partecipazione di Raidue, per un costo complessivo dì sette miliardi, nonostante abbia inaugurato l'anno scorso il Festival di Spoleto non ha trovato in Italia nessun distributore perché, è stato spiegato a Comencini, l'Italia sarà pure la patria del bel canto ma detesta andar al cinema per vedere l'opera lirica. Luigi Comencini però è perplesso: 'Non capisco perché, nonostante la mia Bohème in Francia sia andata bene, nessuno, ma proprio nessuno, ha trovato il coraggio di distribuirla nel¬ le sale. Certo, anche in televisione, un film può incontrare il suo pubblico: ma questo è un film particolare. Mi pareva avesse bisogno per una buona resa visiva del grande schermo e di un ascolto attento che la televisione non può garantire». Due le modifiche operate da Comencini su La Bohème: la trasposizione dell'opera dall'Ottocento all'inizio di questo secolo e la scelta di Mimi che il regista ha voluto bellissima ma nera, due modifiche che hanno lasciato insoddisfatti soprattutto i musicologi. Dice il regista: 'Il libretto non è stato toccato minimamente perché il maestro Conlon non mi ha accordato il permesso di fare alcuna modifica, sia pure piccola. E oggi, riguardando il film, sono contento di quel suo rifiuto perché mi accorgo che ha arricchito il film senza ap¬ pesantirlo». Come giudica questa esperienza? «E' stata una cosa nuova perché con il film-opera si fa esaltamente il contrario di quel che si fa in un film normale». In che senso? 'Quando si gira un film si parte dalle immagini che uno hà in testa, poi si girano, si montano, si mettono i dialoghi, infine si pensa alla musica. Qui è l'opposto: tutto ruota sulle voci, sulla musica, sul canto e non sono le immagini a dar ritmo al film». Cosa ha messo di suo in questo lavoro? «Molto rispetto per l'opera, umiltà, curiosità e un tocco di garbata ironia». Ci sono state difficoltà particolari? «A parte gli infiniti problemi legati alla malattia di Carreras, ho trovato difficoltà ad adattarmi a questo modo di girare. M'è parso come far ginnastica con addosso una camicia di forza».

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