Il governo chiede alla Cee nuovo rinvio per Bagnoli

Il governo chiede alla Cee nuovo rinvio per Bagnoli Il governo chiede alla Cee nuovo rinvio per Bagnoli DALLA REDAZIONE ROMANA NAPOLI — Lo stabilimento di Bagnoli resterà in attività ben oltre il 30 giugno. Forse un altro anno, forse più. Tra oggi e domani il ministro Fracanzani spedirà una lettera alla Comunità europea con la quale fa il punto della situazione della siderurgia italiana su richiesta di Bruxelles. Un esame tecnico che mira a giustificare una decisione che sarà ufficializzata in un secondo tempo. La domanda di prodotti siderurgici tira e nei primi tre mesi di quest'anno Taranto e Bagnoli hanno marciato a gonfie vele. Se il trend continuasse nei prossimi mesi, a fine anno si avrebbe un aumento della produzione del 10 per cento rispetto all'88. Comunque la posizione del governo va chiarita ancora al suo intemo e non è escluso che la risposta alla CEE venga redatta in modo tale che sì presti a più letture. Sembra che il ministro Fracanzani sia convinto che l'area fusoria di Bagnoli vada chiusa non appena la congiuntura favorevole cambierà e sulla base degli accordi CEE, mentre il vicepresidente del Consiglio, De Michelìs insìste per scelte autonome del governo italiano. Sarebbero prorogate anche le chiusure degli stabilimenti di Sesto S. Giovanni, dal 31 marzo alla fine dell'89, e della Laf di Torino alla fine del '90. Sempre che la Comunità europea, che aveva autorizzato cospicui aiuti alla siderurgia italiana in cambio della chiusura di Bagnoli, non faccia valere la forza dei documenti già sottoscritti: in quel caso si aprirebbe un difficile contenzioso.

Persone citate: Fracanzani

Luoghi citati: Bruxelles, Napoli, Sesto, Taranto, Torino