Polo ferroviario si ritenta
Polo ferroviario, si ritenta Oggi il ministro Fracanzani prova una mediazione tra Iri ed Efim Polo ferroviario, si ritenta Il vertice dell'istituto presieduto da Valiani riunito ieri per elaborare una nuova proposta - L'obiettivo è mettere assieme Ansaldo Trasporti e Breda Ferroviaria - Indispensabile anche un partner estero DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Una difficile mediazione per il cosiddetto «polo» ferroviario. Questa mattina nel suo studio il ministro delle Partecipazioni Statali, Fracanzani, ci proverà. Almeno tenterà di rimettere intorno allo stesso tavolo il presidente dell'in. Romano Prodi, e il presidente dell'Efìm, Rolando Valiani, dopo mesi di gelo. Ma le posizioni restano distanti: da una parte la Finmeccanica che punta a produrre un sistema completo, dai segnali ai carrelli, con l'acquisizione anche della Fiat Savigliano e della società che realizza turbine a gas (altro settore chiave dopo l'accordo con l'Abb), in cambio dell' Alfa Avio. Dall'altra l'Eflm, che con una delle sue aziende leader, la Breda ferroviaria, non vuole ricadere sotto l'eventuale monopolio dell'Iri in una guerra «fratricida» all'interno delle Partecipazioni. I manager dell'Efìm sono stati riuniti tutto il giorno e hanno messo a punto una serie di controproposte che oggi metteranno sul tavolo e così Fracanzani si troverà tra l'incudine e il martello, tra la proposta elaborata a suo tempo da Fabiani, amministratore delegato della Finmeccanica, e che nel vertice di governo del 4 agosto era stata clamorosamente stop pata da Craxi, e le soluzioni avanzate da Valiani. Spet terà al ministro evitare nuove più clamorose rotture e quindi non è escluso che la riunione odierna venga aggiornata dopo uno scambio di valutazioni. In sostanza, il vertice dell'Efìm ritiene che esisteva ed esiste sul mercato ferroviario una sovraccapacità produtti- va, resa più grave dal piano di «tagli» firmato dal commissario dell'ente ferrovie, Mario Schimberni. n risultato potrebbe essere di una massiccia cassa integrazione. Che fare allora? La tesi dì Valiani sarebbe quella di rafforzare innanzitutto la parte pubblica, mettendo insieme (i modi sono molteplici) Ansaldo Trasporti e Breda Ferroviaria. Una prima mossa in vista di una seconda, forse più importante: la scelta di un partner estero, un colosso nel settore elettrico, ad esempio la Siemens o la Aeg, che potrebbe apportare tecnologìa e nello stesso tempo aprire nuovi mercati ai prodotti che in Italia sono ormai materiale da magazzino. In questo disegno la Fiat Savigliano potrebbe trovare una collocazione, sempre che a corso Marconi non si scelga nel frattempo una strada diversa, cioè un negoziato diretto con un partner straniero: si parla di un'alleanza con la francese Alsthom. Insomma, secondo l'Efìm, in primo luogo andrebbe difesa la struttura industriale pubblica, soprattutto nel MezzoI giorno, dove le occasioni di lavoro non sono certo quelle del Nord. E l'Alfa Avio? L'Eflm, che attraverso r Agusta è uno dei maggiori clienti nell'acquisto di motori per aerei ed elicotteri, spingerebbe per una razionalizzazione di questo settore con l'unificazione di Fiat Aviazione, Alfa Avio ed eventualmente anche della Piaggio: la condizione sarebbe quella di una partecipazione dell'ente nella nuova società. Come si vede è un progetto diverso da quello messo a punto a suo tempo dalla Finmeccanica che conta molto sullo scambio Fiat Savigliano, turbine a gas, contro Alfa Avio. Finora l'Efim ha ritenuto tutt'altro che vantaggiose le proposte di Fabiani. Su un punto di fondo, comunque, tutti (Iri, Efim e la stessa Fiat) sembrano essere d'accordo: l'industria ferroviaria nazionale, già in stato di crisi, non può non ristrutturarsi se non vuole scomparire di fronte alla concorrenza che il Paese dovrà affrontare con il mercato unico europeo. Resta da vedere se oggi Prodi e Valiani scopriranno tutte le carte e soprattutto se Fracanzani riuscirà a trovare l'asso decisivo. • IRI — Investimenti nel Mezzogiorno per circa 1600 miliardi di lire, che garantiranno occupazione per circa 9 mila unità e produrranno effetti positivi sulla bilancia dei pagamenti: è questo in sintesi il contenuto di un contratto, che verrà stipulato fra Iri e ministero per il Mezzogiorno, approvato dal Cipi. L'accordo prevede l'attuazione, da parte dell'Ili, di un programma di interventi nel Meridione nei settori a tecnologia avanzata.
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