Dubcek: aiutate la perestrojka

Dubcek: aiutate la perestrojka Il messaggio ai congressisti Dubcek: aiutate la perestrojka Il leader del '68 praghese bloccato in patria ROMA—Dubeck non ce l'ha fatta. Le autorità di Praga gli hanno definitivamente impedito di essere presente al 18° congresso del pei. Sperava almeno di assistere alla replica di Occhetto e alle conclusioni dell'assise, ma anche questo gli è stato negato e il principale protagonista della «primavera di Praga» del 1968 ha inviato allora un messaggio al pei, un messaggio risuonato ancora una volta come un duro atto di accusa contro quell'intervento militare 'Violento, arbitrario e in trasgressione dei patti sottoscritti» che pose fine al tentativo di 'trovare una via d'uscita alla crisi del socialismo». Dopo aver detto di parlare a nome dei 468 mila comunisti cecoslovacchi del «partito degli espulsi» che hanno pagato di persona per la fiducia incrollabile nella giustezza di quello sforzo riformatore, Dubcek ha ricordato che 'Breznev e i suoi quattro consenzienti alleati, imponendo con i carri armati la conservazione di stereoti¬ pi ormai superati» non riuscirono a delegittimare la giustezza della via che era stata intrapresa. «Per il soffocamento di quel processo — ha scritto Dubcek — ha sofferto non soltanto la Cecoslovacchia. Da quell'atto sono derivate incalcolabili perdite morali e organizzative alla sinistra europea tutta e per quasi 20 anni è stato arrestato il movimento riformatore nell'Urss e nella comunità socialista». Parole taglienti accolte da ripetuti applausi al Palaeur. Anche quando il leader del '68 praghese ha elogiato Gorbaciov. 'Nonostante le difficoltà iniziali è nell'interesse dei comunisti e di tutti i partiti di sinistra, dei democratici europei fare di tutto per il successo della perestrojka sovietica. Non esito nel dire che ciò è inoltre nell'interesse dell'umanità tutta». n messaggio — firmato «uno dei vostri tanti amici» —cosi conclude: «Ti mio pensiero, il mio operare, è con voi, con tutto il pei e con il popolo del vostro Paese». r. i.

Persone citate: Breznev, Dubcek, Gorbaciov, Occhetto

Luoghi citati: Cecoslovacchia, Praga, Roma, Urss