Anche il segretario a voto segreto

Anche il segretario a voto segreto Con il nuovo statuto il pei abbandona lo scrutinio palese per tutte le cariche interne Anche il segretario a voto segreto Solo il comitato centrale oggi sarà eletto per alzata di mano - Bufalini: è un'importante,garanzia di libertà - Natta: sono contrario, tra noi non ci sono tiranni - In soffitta il centralismo democratico ROMA — Per la prima volta nella storia del pei, il segretario e la direzione saranno eletti a voto segreto. E con il voto palese, che aveva regolato fin qui la nomina dei più alti organismi dirigenti, è destinata a cadere anche la vecchia regola non scritta della «cooptazione», per la quale era sempre il vertice a proporre l'allargamento degli organi e il comitato centrale a ratificare. Una decisione così importante, che apre certamente la strada a sorprese nella coda finale del congresso e capovolge la condotta tenuta dal pei in Parlamento sullo stesso problema, s'è avuta ieri sera al termine di uno scontro aperto fra due «grandi nomi» del partito, l'ex segretario (e futuro presidente del Comitato centrale) Alessandro Natta, contrario alla riforma, e il leader storico della «destra», Paolo Bufalini, che l'ha proposta insieme con il rettore dell'università di Siena Luigi Berlinguer. 'Lo dico io, col carico della mia età — ha esordito Bufalini, ormai settantenne, nell'aula vuota di pubblico del congresso —: è molto importante che il pei porti a compimento la realizzazione di un sistema di garanzie istituzionali di libertà». -Sono contrario, non mi sento di condividere questa proposta — Via replicato subito Natta —; Bufalini ha voluto evocare l'ombra del tiranno. Non credo ce ne fosse bisogno al nostro interno». Ma Luigi Berlinguer ha insistito: 'Il nuovo corso non dev'essere affidato alla "cooptazione"». Dopo lo scontro, la votazione che ha approvato l'emendamento con 481 si, 158 no e 36 astenuti (bocciandone un altro del figlio di Cossutta, Dario, volto a dare rappresentanza in percentuale a tutti i livelli alle minoranze e a riconoscere in pratica le correnti) ha dato luogo a due originali schieramenti. Da una parte, con Bufalini, Lama e Macaluso (due «destri», almeno di origine, ma ormai confluiti al centro), e Tortorella e D'Alema. Dall'altra, con Natta e Fassino, il quarantenne responsabile dell'organizzazione. Adesso, degli anziani del pei destinati ad alte cariche, sono in molti a trovarsi in pericolo. Per effetto della nuova norma oggi il congresso userà votazioni palesi solo per l'elezione del comitato centrale. Quando quest'organismo procederà alla no¬ mina della direzione, del segretario e del presidente del «parlamentino» interno, il voto sarà segreto. Sulla carta quindi, anche Natta rischia: nel senso che difficilmente un ex segretario e un uomo della sua autorevolezza potrebbe accettare un'elezione attraversata da contestazioni, astensioni o conclusa con una bassa percentuale. «£' vero, il voto segreto garantisce più libertà ai votanti — ha premuto fino all'ultimo il vecchio leader — ma non è così evidente che quello sulle persone debba essere per forza segreto. Ci sono Parlamenti in Europa in cui il pre- sidente del Consiglio è scelto con votazioni palesi». La battaglia sul voto segreto è stata forse la più accesa durante le cinque ore di discussione necessarie a ratificare i 55 articoli del nuovo statuto che regolerà la vita interna del pei. Fra le novità maggiori la fine del principio del centralismo democratico, la nascita del tesoriere e la commissione nazionale di garanzia. Oggi si voterà per il comitato centrale. Le candidature messe a punto sono 280, scelte fra le 400 messe a punto nelle assemblee precongressuali, ma fra queste spiccano i nomi di Walter Molinaro, l'operaio Alfa che sollevò il «caso Arese», dell'ex dirigente di Avanguardia operaia Vittorio Reiser, della figlia ecologista di Pietro Ingrao, Chiara, del condirettore dell'Unità Renzo Foa, dell'ex presidente della Lega Ambiente Chicco Testa, dell'ambientalista Laura Conti, ri comitato centrale dovrebbe crescere di 65 unità e a quel livello non ci sarà una selezione vera. Ma che succede se in direzione arriva un esercito di dorme che lascia fuori Pajetta? m. so.

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