«Ferrari a Rio senza illusioni»

«Ferrari a Rio senza illusioni» FORMULAI Cesare Fiorio fa il punto alla vigilia del Gran Premio del Brasile «Ferrari a Rio senza illusioni» «Anche se a Maranello c'è sete di rivincita, bisogna essere concreti» - «Spero che Berger e Mansell siano tra i pruni al via, ma ci manca ancora l'affidabilità» - «Con Barnard ho parlato a lungo: ottimi vettura e motore, problemi con l'elettronica» DAL NOSTRO INVIATO RIO DE JANEIRO — Non sembrava un classico volo della speranza quello che la scorsa notte gli uomini della Ferrari hanno affrontato sul jumbo dell'Alitala per arrivare In Brasile. Nessun tono lamentoso, ma un crudo realismo e molta fiducia nel futuro. E' già un passo avanti. L'inserimento di Cesare Fiorio al vertice della scuderia ha avuto l'effetto di una buona medicina, almeno per quanto riguarda il morale. C'è la certezza di aver fatto tutto il possibile, a questo punto, per risalire la china. Ed è proprio Fiorio, dopo una settimana di lavoro a Maranello, a fare il punto della situazione in modo molto pacato, senza però sbilanciarsi in un pronostico sulla gara che domenica, nel circuito di Jacarepaguà, aprirà 11 campionato mondiale. 'Sette giorni — dice — sono troppo pochi per capire tutto, ma abbastanza per intuire che il materiale a disposizione, umano e tecnico, è validissimo. Ho potuto constatare i più e i meno della vettura, ho preso coscienza dei problemi. Il bilancio è positivo, anche se ci sarà molto da lavorare'. Il discorso si sposta subito su John Barnard, l'elemento più difficile da maneggiare alla Ferrari. «Con il tecnico inglese ho avuto un colloquio di tre ore. Mi sembra disponibile. Approfondiremo i nostri contatti qui a Rio de Janeiro. Il progetto di base della vettura è ottimo. Ed anche quello del motore non è così malvagio come qualcuno dice. Ami mi pare che sia molto avanzato. Le difficoltà sinora sono state determinate proprio dal fatto che si tratta di due programmi sofisticati e di difficile messa a punto, legati uno all'altro. Il problema maggiore è metterli insieme, farli funzionare in coppia al massimo del rendimento. Ed è questo il nostro obiettivo immediato: Si è parlato del cambio a controllo elettronico, dei guai che ha procurato sinora. E' ipotizzabile l'utilizzazione di una trasmissione tradizionale? 'Onestamente no. Mettere a punto un cambio meccanico in questo momento sarebbe negativo. Perderemmo probabilmente lo stesso tempo che ci vorrebbe per sistemare quello nuovo. Andiamo avanti per questa strada. In ogni caso mi pare che il settore dell'elettronica sia quello in cui esistono le maggiori carenze. Se c'è un campo dove la squadra deve essere rinforzata è proprio questo. Per cui cercheremo dei professionisti disponibili-. Gli impegni però sono pressanti e venerdì sarete in pista per il primo turno di qualificazione del Gran Pre- mio del Brasile. Cosa si aspetta da questa gara? «ffo trovato nella gente della Ferrari un grande entusiasmo, la voglia di tornare al vertice. Ma i sentimenti non bastano per vincere e bisogna essere concreti. Io spero in un buon piazzamento nella griglia di partenza. Per la corsa è inutile farsi grandi illusioni: dobbiamo ancora trovare l'affidabilità ed è in questa direzione che concentreremo gli sforzi in questi ultimi giorni, anzi ore. Se dovessimo finire la prova sarebbe già un risultato. In ogni caso vedremo di prendere le misure ai rivalU. A proposito di avversari. Si dice, anche se domenica Senna ha ottenuto un ottimo tempo sul giro, che la McLaren possa essere un po' più vulnerabile, almeno nell'inizio di stagione. Prost ha detto chiaro e tondo che la nuova Mp5 è ancora da equilibrare. 'Non c'ero e quindi non posso giudicare. Per esperienza so che quando si fa una vettura nuova ci sono sempre dei problemi. Tutto dipende dai tempi di reazione di una squadra. Credo che la McLaren sia in grado di ribaltare in tempi brevi una situazione relativamente diffìcile, soprattutto se si considera che l'attuale monoposto è ai suoi primi passi. Mi dicono tuttavia che il team inglese abbia allargato i propri orizzonti, spostando il progettista Gordon Murray su un programma per la realizzazione di una supervettura granturismo. Chissà, forse aumentando gli impegni, potrebbero perdere un po' di concentrazione sulla F. 1. Auguriamocelo'. Ancora due parole: i piloti Ferrari? «Ho visto sia Berger che Mansell. Con l'inglese ho avuto un lungo colloquio. Abbiamo anche assistito insieme, davanti alla tv, alla disgraziata partita della Juventus a Napoli Non credo che ci sia il minimo problema con loro. Spingono forte, sarebbe quasi necessario calmare i loro bollenti spiriti. Speriamo di fornire loro i mezzi adatti per esprimersi al massimo, lo meriterebbero. Tuttavia la Ferrari è sempre appetibile da parte dei corridori. C'è sempre stata la fila fuori Maranello. E se le vetture diventeranno competitive ci sarà ressa fuori dalla porta. A proposito, va forte quelragazzo che si chiama Stefano Modena..: Cristiano Chiavegato Cesare Florio, l'uomo nuovo al vertice della squadra Ferrarii dl il i

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