Barros: «Avrei preferito lo scudetto e qualche rete in meno» di Franco Badolato
Barros «Avrei preferito lo scudetto e qualche rete in meno» Dieci gol parlano per il portoghese che sa scherzare sulla sua altezza, s'è fatto voler bene da Zoff e dai compagni, manda in tilt i guardalinee Barros «Avrei preferito lo scudetto e qualche rete in meno» TORINO — La scenetta che raccontiamo s'è svolta lo scorso autunno nella sede della Juventus. Rui Barros doveva rinnovare alcuni documenti di soggiorno. Un messo comunale è passato in piazza Crimea per avere dal giocatore i dati personali. Nome? «Bui Gii». Cognome? 'Barros». Luogo e data di nascita? «Lordelho, Portogallo, 24-11-65». A questo punto l'impiegato del Municipio torinese è arrossito. E... altezza, che cosa mettiamo? «Faccia lei, metta 1,80». La risata di Rui ha tolto dall'imbarazzo il suo interlocutore, la storiella ha fatto il giro della sede, ma è rimasta gelosamente conservata nei cassetti. Da quel giorno sono passati tanti turni di campionato, è arrivata la delusione di Coppa Uefa, ma Barros, unico forse tra i bianconeri, non è mai salito sull'altalena, '.. mantenendo un rendimento costante che l'ha portato a diventare domenica, con 10 gol all'attivo, il cannoniere juventino davanti a Laudrup (5) e AltobeUl (4) e il miglior bomber tra gli stranieri arrivati in Italia quest'estate. Quel metro e 58 di rìccioli e muscoli ha suscitato la simpatia generale e s'è meritato anche la palma di miglior straniero da parte di sua maestà Maradona. L'argentino stima molto Barros. Questione di centimetri, magari. E il portoghese ha sempre considerato Maradona un modello inarrivabile di bravura, altra questione di centimetri, forse. Chi avrebbe detto quest'estate che il figlio del falegname di Lordelho, prelevato all'ultima ora dal Porto (era la vigilia del raduno precampionato quando è stato presentato in sede) sarebbe diventato il grande protagonista, uno dei pochi veramenti po¬ sitivi, della Juventus 198889? Di Rui s'è subito apprezzata l'umiltà e la velocità con cui ha cercato di imparare l'italiano, di fraternizzare con i nuovi compagni. Altobelli è stato il primo a coccolarlo, imitato da Tacconi, Cabrini, Brio. Stride pensare a lui e al contempo cercare di giustificare l'atteggiamento diametralmente opposto di Zavarov, il campione venuto dall'Est ancora in cerca della vera identità. Barros, 12 gol l'anno scorso nel Porto alla prima stagione da titolare, mai avrebbe immaginato di disputare il suo secondo campionato ad alto livello proprio in Italia, il sogno di tanti calciatori. «Né pensavo — dice con immutata modestia — di segnare tanti gol nella Juventus. Un conto è realizzare dodici reti in Portogallo dove ci sono sola due squadre ad alto livellol unconio è far benedàvoi. Personalmente però avrei preferito segnare di meno ma essere con la squadra in lotta per lo scudetto. Pazienza, è andata male quest'anno ma sapremo far meglio nel prossimo campionato. Sono sicuro che la Juve diventerà sempre più forte». Per l'allenatore Zoff il lusitano è stato una sorpresa annunciata: «L'avevo visto due volte in tv e una volta in Portogallo-Italia Olimpica. Si intuivano certe sue doti. E' un ragazzo tranquillo, si è fatto voler bene da tutti e in campo ha quelle caratteristiche di velocità che gli permettono di bruciare il tempo agli avversari. Lui è uno dei più ottimisti su questa squadra e io sono contento che fra i giocatori c'è chi crede fermamente nei miglioramenti. Aver fiducia in se stessi è fondamentale per progredire. Aver vinto con il Bologna 'dopo la difficile settimana in cui siamo incappati è stato un altro importarne tassello a favore della Juventus». Zoff ha belle parole per Barros ma non dimentica tutti gli altri, compreso il secondo bomber di domenica, Laudrup («Per me ha finora disputato un buon campionato, ho sempre creduto in lui») autore dello storico millesimo gol di uno straniero nella Juventus. Se Barros, al pari di Zavarov, farà parte della Juve degli Anni 90, quella del rilancio, lo sapremo presto. Ma crediamo che Boniperti abbia già le idee chiare. Sul portoghese, che dopo 22 giornate ha segnato più di Platini al primo campionato juventino, il presidente dice: «Speriamo che sia di buon auspicio. Con la sua grinta è un esempio per tutti. Ed è così veloce che sorprende anche i guardalinee». Franco Badolato
Luoghi citati: Italia, Porto, Portogallo, Torino
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