Disamore in cifre

Disamore in cifre Disamore in cifre I Beni culturali hanno strappato all'Istruzione il record di assenze • Orario elastico ROMA—E' stato alla fine dell'anno scorso che, con un portentoso rush, la squadra dei Beni culturali è riuscita a strappare a quella della Pubblica Istruzione un primato che durava da anni Quello dell'assenteismo, appunto: 14,12 per cento per il giovane ministero di via del Collegio Romano, contro un misero 12,79 di quello di viale Trastevere, per la prima volta relegato al secondo posto. Ma a tassi superiori al dieci per cento si collocavano anche la Sanità, il Commercio con l'estero, il Bilancio e, appena più sotto, Turismo e Presidenza del Consiglio. Per gli Esteri, la Difesa (uffici in cui l'entrata e l'uscita vengono controllati da militari) ma anche per l'Agricoltura, i Lavori pubblici e le Partecipazioni statali, invece, tassi di presenzialismo piuttosto elevati. In media, appena il sei per cento degli impiegati risultava in permesso, in ferie o in malattia. In uno studio ideato dall'on. Raffaele Costa e condotto dal movimento «Diritti e Doveri», poche settimane dopo la realtà è risultata diversa. Se le cifre ufficiali dicono che ogni ministeriale si assenta in media per 25 giorni l'anno (su 269 lavorativi) lo studio, pubblicato sotto il titolo «Il dottore è fuori stanza*, stima i giorni medi di lavoro effettivo in soli 154 l'anno. Secondo una stima niente affatto esagerata, il prezzo di queste «assenze» si tradurrebbe per i bilanci dello Stato in una vera e propria voragine: 40 mila miliardi. Tra le ragioni delle assenze dei ministeriali dal posto di lavoro, in prima linea il ritardo nell'arrivo in ufficio e l'uscita anticipata. L'orario, è bene ri cord arlo, sarebbe il canonico 8-14. Da puntigliosi appostamenti dinanzi ai principali ministeri è emerso che nella fascia compresa tra le 8 e le 8,10 in alcuni casi si erano visti entrare non più di cinque dipendenti. La frequenza degli arrivi andava via via crescendo per toccare il culmine intomo alle 8,30 e poi attenuarsi, ma lentamente, fino alle 9. Una significativa serie di arrivi è stata notata anche intomo alle 9,30, cioè un'ora e mezza dopo l'inizio dell'orario di lavoro. Identico il dicorso per le uscite: molti, nei ministeri, abbandonano il lavoro all'una. g.z.

Persone citate: Raffaele Costa

Luoghi citati: Roma