Milano, indiziati i medici obiettori

Milano, indiziati i medici obiettori Milano, indiziati i medici obiettori Comunicazione giudiziaria ai ginecologi che diffusero notizie sull'aborto terapeutico alla Mangiagalli - Ipotizzata la violazione del segreto d'ufficio MILANO — Hanno ricevuto una comunicazione giudiziaria nella quale si ipotizza la violazione del segreto d'ufficio i due medici obiettori, L:;>uidro Aletti e Luigi Frigerio, che diffusero notizie sull'aborto terapeutico eseguito alla clinica «Mangiagalli» di Milano il 28 dicembre scorso. Un'interruzione di gravidanza su cui è stata aperta un'inchiesta dalla Procura della Repubblica. Con il provvedimento, i giudici che indagano sul caso avvisano i due medici obiettori che nei loro confronti sono state avviate indagini preliminari dalle quali potrebbero emergere ipotesi di responsabilità ai sensi dell'art. 326 del codice penale. La norma riguarda la rivelazione di segreti di ufficio compiuta da un pubblico ufficiale o da una persona incaricata di un pubblico servizio. . Nell'ambito della stessa inchiesta giudiziaria hanno ricevuto ordine di comparizione per violazione della legge «194» e falso ideologico (il reato consisterebbe nell'aver affermato che si poteva praticare un aborto terapeutico senza che tutte le procedure e le condizioni della legge fossero rispettate) i medici Francesco Dambrosio e Bruno Brambati, che eseguirono l'intervento, il ginecologo curante della donna Guido Benzi e la biologa Leda Dalprà. La dottoressa eseguì le analisi cromosomiche sulla paziente (quelle con cui si accerta se il feto abbia malformazioni e quali). n legale del medico Dambrosio, prima dell'interrogatorio di venerdì, aveva dichiarato che con ogni probabilità si renderà -necessaria una perizia sul feto». I medici obiettori Leandro Aletti e Luigi Frigerio, che attraverso il quotidiano cattolico Avvenire avevano diffuso notizie sull'aborto terapeutico lo stesso giorno in cui l'intervento veniva effettuato, erano stati sospesi dal consiglio d'amministrazione della clinica, malgrado il parere difforme espresso dal presidente dell'organo. Angelo Craveri, democristiano. La sospensione dei due ginecologi era poi stata annullata dal Coreco per un vizio di forma. In seguito alle polemiche nate all'interno del consiglio d'amministrazione sono state chieste le dimissioni del presidente Angelo Craveri. Sul caso «Mangiagalli» è stata avviata un'inchiesta dal ministro della Sanità Donat-Cattin che ha preannunciato l'invio alla magistratura degli atti relativi a 12 aborti terapeutici eseguiti nella clinica milanese. (Ansa)

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