Solidornosc vince un round

Solidornosc vince un round Dopo la reazione del Sindacato, il regime nega di aver voluto imporre la linea dura Solidornosc vince un round I negoziati proseguiranno regolarmente - Nessuna decisione sulle elezioni e i futuri poteri del capo di Stato - Un portavoce: le nostre tesi sono state accolte - Intanto la crisi economica sembra inarrestabile DAL NOSTRO INVIATO VARSAVIA — La spettacolare sortita di Solidarnosc, scesa in campo con rabbia inusuale per imputare al governo polacco 'comportamenti sleali' nelle trattative congiunte della tavola rotonda, ha sortito il suo effetto. Alle autorità di Varsavia sono bastate meno di 24 ore di ripensamenti ed una fitta serie di consultazioni notturne e già la polemica si attenua, i negoziati bilaterali proseguiranno regolarmente, resta fissata al 3 aprile la riunione conclusiva dei lavori iniziati il 6 febbraio. Allora era un polverone esagerato, forse strumentale gridare al lupo soltanto perché il regime aveva accelerato l'iter delle riforme costituzionali presentando in Parlamento il pacchetto di revisione della legge elettorale in discussione all'incontro con l'opposizione? Per il portavoce ufficiale Jerzy Urban a Solidarnosc sarebbero 'Saltati i nervi. Si sono lasciati prendere la mano da chissà quali tattiche negoziali, comunque nulla è compromesso'. Non c'è quindi la minima intenzione di troncare i colloqui, anzi si vuole stringerli in fretta entro le scadenze previste senza lungaggini, soprattutto senza alimentare risentimenti incrociati. E così, mentre i 460 depu tati del Sejm esamineranno le proposte in una fase interlocutoria della procedura legislativa, le questioni dell'ordinamento elettorale (si ipotizza la creazione del Senato) e dei futuri diritti-doveri del Capo dello Stato torneranno ad essere dibattute nella se de della tavola rotonda, n che non pregiudicherà all'opposizione di avanzare riserve, di suggerire modifiche, insomma di far sentire il proprio punto di vista. Siete soddisfatti della levata di scudi che faceva temere il peggio, persino il naufragio della complessa apertura po lacca? Lo chiediamo a Wladi slaw Frasyniuk, leader della cellula di Breslavia, uno dei capi storici del movimento di Danzica. «La riapertura del contenzioso significa che le nostre tesi sono state accolte, che non ci saranno provvedimenti unilaterali'. Alla riunione presso la chiesa del Figlio di Dio della capitale, presente Lech Walesa, il vertice di Solidarnosc si è occupato a lungo anche dei tempi e dei modi con 1 quali l'ex sindacato libero affronterà gli scogli della legalizzazione — mancano tuttora valide strutture organizzative svanite nei sette anni di clandestinità—e della partecipazione al voto politico di giugno. Com'è noto, nell'Assemblea nazionale dominata in passato dai tre schieramenti di regime il potere rinuncerà alla maggioranza assoluta secondo il nuovo principio delle elezioni prive a metà di confronti diretti. Niente mu ro contro muro nella scelta dei candidati con liste contrapposte in quanto i gover nativi si riservano a priori il 65 per cento dei seggi con il restante 35 da dividere fra i rappresentanti dell'opposizione. Elezioni invece democratiche, all'occidentale, alla Camera alta di 98 senatori. Due pesi, due misure nella speranza di indire consultazioni libere, le prime del blocco orientale, pare nel '91. Spetta pertanto a Walesa il compito di sciogliere il nodo, se buttarsi in lizza sotto l'eti chetta politica di alternativa al sistema o confermare piuttosto l'antica vocazione sindacale, estranea per natura al gioco parlamentare. «Non saremo l'autobus sul quale prenderanno posto tut ti i contrari al predominio comunista-, spiega Frasyniuk. 'Il nosro compito è quello di sempre: difendere i lavoratori, eliminare le an gherie nelle fabbriche'. Però la croce del problema continua ad annidarsi nella crisi economica. Le ultime ci fre sull'indebitamento estero si attestano attorno al 40 mi liardi di dollari, in febbraio l'inflazione ha superato quo ta 76 per cento. Piero de Garzarolli

Persone citate: Jerzy Urban, Lech Walesa, Piero De Garzarolli, Walesa

Luoghi citati: Danzica, Varsavia