De Rita: ma l'Italia prosegue ad un tasso di sviluppo record di Renzo Villare

De Rita: ma l'Italia prosegue ad un tasso di sviluppo record De Rita: ma l'Italia prosegue ad un tasso di sviluppo record TORINO — L'economia italiana è in fase di stanca? •Direi di no. Che la nostra economia stia rallentando è più una sensazione che una realtà. Continuiamo a svilupparci economicamente a forte velocità e, poiché lo stiamo facendo da molti anni, ci siamo abituati a questa velocità. Ciò non vuol dire che tutto vada a gonfie vele, ad esempio i nostri conti con l'estero non vanno affatto bene». Lo ha detto ieri Giuseppe De Rita, segretario generale del Censis, in un incontro all'Unione Industriale di Torino organizzato dal «Programma di formazione», parlando sul tema: «Società ed economia in Italia alla vigilia del mercato unico europeo». E sulle ripercussioni che l'aumento del prezzo del petrolio potrebbe avere sulla nostra bilancia commerciale, ha affermato che -i costi petroliferi non dovrebbero registrare forti scatti in avanti, a meno di gravi fatti politici non prevedibili». Ad una domanda sui conflitti sociali, ha risposto di «non sentirli alle porte. Avremo tanti conflitti periferici, non un grande conflitto globale». Neppure dopo i prov vedlmenti per frenare la spe sa pubblica? -No. In queste misure non mi pare ci siano cose che possano colpire particolarmente i sindacati, L'aumento delle tariffe ferroviarie e dei ticket sanitari appaiono scontati». Affrontando il tema dell'in¬ contro, De Rita ha detto che le scadenze del 1993 comportano tre fenomeni: competizione industriale, dei servizi e dei sistemi dello Stato. -Sulla competizione industriale' non siamo messi male, sia per la grande industria, già pronta al mercato unico, sia per quella minore che ha trovato proprie strategie». E', invece, più preoccupato per i servizi. •/ grandi servizi (poste, ferrovie ecc.) hanno necessità di profonde ristrutturazioni e soffrono di una forte esuberanza di personale. I piccoli (turismo, trasporti su strada ecc.) sembrano andare un po' meglio, ma anche qui esistono problemi: A questo proposito ha dichiarato che -nella competizione europea vinceranno i modelli di sviluppo già consolidati più di quelli nuovi, di cui tanto si parla, come la concentrazione delle imprese, le grandi manovre finanziarie ecc. L'andamento degli ultimi anni ha dimostrato che chi ha continuato a riferirsi al proprio modello di sviluppo è risultato vincente, mentre chi ha cercato di cambiare modello è stato perdente». Sul sistemi dello Stato, infine, ha analizzato due aspetti. Il primo, il più grave «è rappresentato — ha detto il segretario del<Censis — dal deficit pubblico (andiamo verso i 140.000 miliardi di cui 105.000 rappresentati dagli interessi sul debito), un mostro che nessuno ha Idea di come controllare.il meccanismo dell'interesse sul debito è un modo di autoalimentare le proprie debolezze». B secondo è rappresentato dal nostro sistema normativo, estremamente complesso, -per cui — ha concluso — gli altri Paesi, con normative più semplici, potranno operare in vantaggio*. Renzo Villare

Persone citate: De Rita, Giuseppe De Rita

Luoghi citati: Italia, Torino