Il petrolio sfonda «quota 20»

Il petrolio sfonda «quota 20» La settimana si conclude all'insegna dei rialzi sul mercato di New York ■ Il petrolio sfonda «quota 20» L'Italia rivede i conti della bolletta petrolifera: in vista un maggior onere tra i 1400 e i 3400 miliardi per la bilancia commerciale - La compattezza dell'Opec dà consistenza alla spinta all'insù ROMA — I prezzi del petrolio galoppano sui mercati, la «bolletta» petrolifera si fa più salata. A New York i futures, fin dai primi scambi, sono schizzati oltre il muro dei 20 dollari. A metà pomeriggio il contratto di aprile del West Texas Intermediate veniva scambiato sui 20,08 dollari (24 cent in più rispetto alla chiusura di giovedì), il livello più alto dalla fine dell'87. Una corsa che va al di là persino delle previsioni Opec e che sta mettendo in allarme i Paesi consumatori. Tra questi l'Italia che sta rivedendo i conti dell'89. NeU'88 il saldo deUa bilancia energetica è risultato «in rosso» per poco meno di 16.000 miliardi di lire. Quest'anno il passivo risulterà ancora più pesante. Il maggior costo, secondo stime ancora provvisorie, oscilla tra i 1400 miliardi nell'ipotesi più favorevole (rincaro del greggio limitato a un dollaro al barile) al 2600-3400 miliardi nell'ipotesi di un aumento di due o tre dollari al barile. In entrambi i casi le previsioni tengono conto della crescita dei consumi. Nel 1989 secondo i calcoli degli esperti si prevede di importare 105 milioni di tonnellate di greggio e di prodotti petroliferi, mentre il saldo petrolifero dovrebbe essere di 89 milioni di tonnellate. Ipotizzando la stessa struttura del 1988 e scontando la relativa stabilità nel corso del 1989 del cambio lira-dollaro, un aumento del prezzo del petrolio di un dollaro al barile, combinato con il previsto aumento dei consuini petroliferi, comporterà in prima approssimazione un aggravio del costo delle importazioni energetiche per circa 1900 miliardi in ragione d'anno, pari a circa 1500 miliardi da oggi alla fine dell'anno. Considerando però che anche le esportazioni italiane di prodotti petroliferi aumenterebbero di prezzo, il saldo della bilancia energetica peggiorerebbe di circa 1700 miliardi in ragione d'anno (1400 miliardi da oggi alla fine dell'anno). Tuttavia, se le tendenze attuali del mercato petrolifero trovassero conferma per tutto il 1989, e il costo dell'approvvigionamento aumentasse di 2-3 dollari al barile, si può prevedere un aggravio del saldo petrolifero di 2600-3400 miliardi rispetto all'anno scorso. La bolletta petrolifera verrebbe cosi a incidere per l'I,2-1,3 per cento del pil contro l'l% del 1988. Valore in crescita ma comunque inferiore a quello registrato nell'ultimo anno prima del contro-choc petrolifero, il 1985. Allora le uscite petrolifere dell'Italia rappresentarono oltre il 4,1 per cento del pil, e il saldo petrolifero superò il 3,7 per cento del reddito. Quanto al consuntivo 1988, il saldo della bilancia energetica dell'Italia è stato passivo per 15.874 miliardi; a fronte di importazioni di fonti energetiche (petrolio, carbone, gas ed elettricità) per 19.112 miliardi, sono stati esportati prodotti petroliferi ed elettricità per poco più di 3000 miliardi. Le importazioni di petrolio greggio e prodotti petroliferi hanno rappresentato il 703 per cento delle importazioni.

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