Aborto alla Mangiagalli Sei medici sono imputati

Aborto alla Mangiagalli Sei medici sono imputati Mandati di comparizione per violazione alla legge 194 Aborto alla Mangiagalli Sei medici sono imputati Lungo interrogatorio del dott. D'ambrosio • Perizie sulle analisi del feto DALLA REDAZIONE MILANESE MILANO — Settantasette giorni dopo quell'aborto al quinto mese gli indizi sono diventati accuse, i sospettati sono diventati imputati, le comunicazioni giudiziarie sono diventate ordini di comparizione. La magistratura milanese ha aperto un procedimento a carico di quattro medici, un anestesista e un tecnico della clinica Mangiagalli per violazione della legge 194 (in particolare l'art. 6 che regola l'aborto terapeutico possibile quando ci sono -gravi malformazioni del nascituro che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna-). Ieri è stato interrogato dal primo pomeriggio a tarda se ra il direttore del servizio interruzioni della gravidanza, Francesco Dambrosio. I giudici Daniela Borgonovo e Pietro Forno hanno voluto ricostruire la procedura seguita dal ginecologo per autorizzare (ed eseguire insieme con U collega Bruno Brambati) l'aborto terapeutico che ha fatto scattare la denuncia di due medici obiettori di co scienza, l'esposto del presi dente del consiglio d'ammi nitrazione della Mangiagalli Angelo Craveri, l'indagine del ministro della Sanità Carlo Donat-Cattin. Con Dambrosio e Brambati sono sotto accusa un altro ginecologo (Guido Benzi, il medico che aveva in cura la donna), due anestesisti e una biologa, Leda Delprà. La dottoressa ha firmato i risultati degli esami citogenetici precedenti all'aborto (quelli con cui si accerta se e che tipo di malformazioni abbia il feto). La biologa è stata interrogata mercoledì scorso per cinque ore e mezzo. Dalle sue analisi risultava che il feto su cui poi sono intervenuti Dambrosio e Brambati aveva un cromosoma in più. Un'anomalia genetica che avrebbe fatto nascere una bambina con gravi handicap (come sostiene Dam brosio) o che avrebbe prò vocato soltanto una sterilità precoce? Un parto che avrebbe causato un grave pericolo per la salute psichi ca della madre (come risul ta dal certificato che auto rizza l'intervento) oppure un «aborto facile»? I magistrati hanno seque strato la documentazione re lativa alle analisi prenatali. Una perizia ne verificherà i risultati. Un altro interrogato rio è in programma per lunedì: sarà il turno di Brambati. Ai medici sono state contestate ipotesi di reato per violazione della legge 194 e per «falso ideologico» (il reato consisterebbe nell'aver affermato che si poteva praticare un aborto terapeutico senza che tutte le procedure e le condizioni previste dalla legge fossero rispettate). L'avvocato di Dambrosio, Domenico Contestabile, prima del lungo interrogatorio ha detto che -probabilmente si renderà necessaria una perizia sul feto» e ha avuto parole dure contro DonatCattin: «In un Paese come il nostro dove è sempre più difficile distinguere un ospedale da un letamaio è mia opinione di cittadino che il ministro della Sanità avrebbe questioni più importanti cui dedicarsi che non questa vicenda della Mangiagalli». Contestabile ha poi precisato che il suo assistito aveva già deciso di presentarsi spontaneamente ai giudici. Ma quando il legale ha incontrato i magistrati per fissare un appuntamento ha saputo che per Dambrosio era stato emesso l'ordine di comparizione.

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