Caso Martelli interviene l'Ordine di Andrea Di Robilant
Caso Martelli, interviene l'Ordine L'organismo che tutela la correttezza dei giornalisti apre ijn'i Caso Martelli, interviene l'Ordine Quattro direttori («Espresso», «Repubblica», «Europeo» e Tg2) si sono scambiati insulti in tv - L'indagine non riguarderà solo gli articoli sul Kenya • Il presidente Morello: sono preoccupato dall'asprézza dei toni • Una oscura battuta di Formica: un immaginario spinello nella sottoveste di una donna è servito per accusare il psi ROMA — L'Ordine dei giornalisti aprirà un'indagine sulle polemiche suscitate dal caso Martelli, pei- decidere se prendere, dei provvedimenti disciplinari nei confronti del redattori e direttori di alcune testate. La decisione è stata presa dall'Ordine del Lazio e Molise ma 11 presidente del consiglio nazionale dell'Ordine. Giuseppe Morello, l'ha subito appoggiata. «Sono preoccupato — ha détto — dafla durezza delle polemiche, dall'asprezza dei toni e dajile forme di taluni interventi sul caso Martelli; L'inchiesta è stata annunciata 24 ore dopo che ben quattro direttori — Giovanni Valentin! de L'Espresso, Eugenio Scalfari di la Repubblica, Lanfranco Vaccari de L'Europeo e Alberto La Volpe del Tg2—si sono scontrati sul caso Martelli in tv durante Linea diretta, il nuovo programma di Enzo Biagi. E nella carta stampata, la rissosità tra giornalisti non è stata da meno. L'Ordine ha precisato ieri che la decisione di avviare un'indagine è stata presa non solo per determinare la correttezza professionale dei giornalisti che hanno pubblicato gli articoli sul presunto fermo di Martelli all'aeroporto di Malindi, in Kenya, ma anche per riportare la polemica entro limiti più corretti. Guido Guidi, ex presidente dell'Ordine nazionale, ha detto che la decisione è davvero eccezionale e senza precedenti. «Ma il dibattito si è talmente incrudelito, che l'Ordine ha fatto bene ad intervenire. Quando i giornalisti arrivano ad insultarsi e ad accusarsi di cialtroneria, vuol dire che la polemica ha travalicato ogni ragionevole limite e rappresenta una violazione della deontologia professionale». La scorsa settimana, in un'intervista a La Stampa, Martelli lanciò accuse molte dure nei confronti dei giornalisti e parlò-di una vera e pro¬ pria 'perversione del mestiere». Il deputato socialista annunciò in quell'occasione che avrebbe chiesto all'Ordine di intervenire. Ieri non è stato I possibile accertare se l'indagine è stata direttamente sollecitata da Martelli. E' comunque improbabile che si concluda in tempi brevi e l'eventuale provvedimento disciplinare—ammonizione, sospensione, radiazione —dovrà essere sospeso in attesa del giudizio. Ma finora né l'Espresso né la Repubblica hanno ricevuto la querela annunciata da Martelli. Ieri è stato anche parzialmente chiarito il piccolo mistero sull'identità del 'mascalzone grandissimo, incommensurabile e recidivo» accusato da Craxi di aver or¬ dito una losca trama contro Martelli. In un primo tempo si era pensato che il leader psi alludesse a Eugenio Scalfari, ma lo stesso Scalfari, in un editoriale pubblicato ieri, ha messo in dubbio questa ipotesi, suggerendo invece il nome di Giulio Andreotti. Craxi ha replicato . che Scalfari era fuori strada. ..Vo, non esiste», ha replicato ai giornalisti che gli chiedevano se aveva in mente il ministro degli Esteri. Più tardi Craxi e Andreotti si sono parlati al telefono per chiarire la faccenda. Non è trapelato nulla sul contenuto della conversazione e l'ufficio stampa si è limitato a far sapere che i due si sono 'Sicuramente scambiati qualche battuta» sull'argomento. Immediata¬ mente riprendeva quota la prima interpretazione dell'enigma di Craxi, e cioè che il "mascalzone grandissimo» fosse davvero Scalfari. La doppia polemica, tra giornalisti e politici e tra giornalisti e altri giornalisti, oscura sempre di più gli sviluppi del caso Martelli. Ne segnaliamo comunque uno emerso ieri che ha suscitato non poca perplessità. Nelle redazioni dei giornali è arrivata una dichiarazione ufficiale del ministro del Lavoro Formica, socialista, nella quale afferma: -Un immaginario spinello nascosto nella sottoveste di una gitante confusa in una comitiva di turisti viene assunto come prova regina per accusare trasversalmente di incoeren¬ za un partito e i suoi esponenti». Nessun giornale aveva finora parlato di uno spinello nella sottoveste di una gitante. Martelli aveva invece parlato di una gitante conosciuta in Kenya che egli avrebbe assistito all'aeroporto di Malindi durante un alterco con una giovane guardia. H deputato socialista, tuttavia, non ha mai detto ohe la ragazza aveva con sé uno spinello. Non è chiaro se la versione di Formica sia frutto della sua immaginazione oppure se egli sia stato informato del fatti da Martelli, n ministro del Lavoro aggiunge che l'episodio può aver fatto «ridere di gioia i trafficanti e gli spacciatori di droga». Andrea di Robilant
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