Ora sott'accusa è la Pan Am di Mario Ciriello

Ora sotto accusa è la Pan Am Washington l'avvisò della bomba sul jumbo con un mese d'anticipo Ora sotto accusa è la Pan Am Ma il governo inglese resta nella bufera: la lettera di avvertimento fu dimenticata su un tavolo e spedila in ritardo • «Si dimetta l'esecutivo» - Gli inquirenti: tra poco sapremo chi sono i terroristi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Ventiquattr'ore di smentite, precisazioni, indiscrezioni in Inghilterra, America e Germania hanno confermato che il disastro nel cielo di Lockerbie, il 21 dicembre, fu preceduto da una grave assenza di coordinamento fra i vari Intelligence Service, le varie polizie, 1 vari organi di governo. Molte, moltissime furono le iniziative, tanto che già alla fine di novembre le autorità avevano un'idea abbastanza chiara del probabile bersaglio, della probabile arma e dei probabili terroristi: ma troppe di queste iniziative si sovrapposero e si intersecarono, senza che una strategia centrale illuminasse la confusa scena. Adesso, tutte le burocrazie si difendono ed è impossibile valutare le singole responsabilità. Esasperati, i familiari delle 270 vittime del volo 103 Francoforte-New York della Pan Am, chiedono le dimissioni del governo britannico, accusano Bonn e Washington, sostengono che la Pan Am «non fece nulla per avvertire i passeggeri e per offrire loro una scelta, volare o non volare». Un fatto solo sembra certo. Non è vero, come affermato da alcuni giornali, che uno dei terroristi sarebbe già nelle mani della po¬ lizia. Ma è vero che le indagini hanno fatto notevoli progressi e che, fra non molto, Bonn e Londra dovrebbero essere in grado di indicare i colpevoli. Purtroppo questi terroristi non sembrano essere più in Germania e, secondo la polizia tedesca, non vanno confusi con i due palestinesi che compariranno presto in tribunale a Francoforte, accusati di attacchi contro obiettivi militari americani in Germania. Anche gli uomini che misero la bomba sul Jumbo della Pan Am apparterrebbero al Fronte Popolare per la Liberazione della PalestinaComando generale, un gruppo anti-Arafat, ma sarebbero già scomparsi, forse in Siria. Un altro fatto sembra certo. Non vi sarebbe collegamento alcuno fra l'attentato del 21 dicembre e la minacciosa telefonata ricevuta dall'ambasciata Usa a Helsinki, il 5 dicembre. Telefonata che gli investigatori considerano adesso «uno scherzo'. A Londra, Margaret Thatcher e il suo ministro degli Esteri Paul Channon sono tuttora percossi dalla bufera scatenata dallo «scandalo della lettera». Questa comunicazione, con tutte le informazioni allora disponibili, fu inviata per posta alle sedi londinesi di varie compagnie aeree, un gesto incredibile, in quanto il messaggio, ritardato dagli ingorghi natalizi, arrivò a metà gennaio: ma le notizie di ieri hanno ridimensionato la vicenda La lettera recava la data del 19 dicembre, 48 ore prima della tragedia, ma fu spedita dopo Natale, perché, ha spiegato Channon, -il suo testo era privo di importanza', era soltanto una conferma di quanto le compagnie aeree già sapevano. Maggie non privò dunque la Pan Am di notizie vitali La Pan Am aveva già ricevuto le medesime informazioni e da Londra e da Washington, dalla Federai Aviation Administration. Quest'ultima aveva inviato ampi ragguagli all'inizio di dicembre, alle compagnie aeree e a vari governi. Così almeno pare, perché, come abbiamo riferito all'inizio, non è facile interpretare la pioggia di dichiarazioni da Bonn, Londra e Washington. Un esempio, il portavoce a Bonn della Procura federale ha detto: «Non starno ancora disposti ad ammettere che l'ordigno fu piazzato sull'aereo a Francoforte' . Questa è invece la tesi di Londra, ripetuta ieri da Channon. Per fortuna, il verdetto degli investigatori non dovrebbe essere lontano. Mario Ciriello

Persone citate: Channon, Margaret Thatcher, Paul Channon