Arens: pronti al dialogo con palestinesi non-Olp

Arens: pronti al dialogo con palestinesi non-Olp Arens: pronti al dialogo con palestinesi non-Olp WASHINGTON — Mentre il ministro degli Esteri israeliano Arens annuncia: negli Usa una disponibilità al dialogo con palestinesi non legati all'Olp, e mentre il premier Shamir ammette di aver avuto incontri con dirigenti palestinesi, i governi israeliano e statunitense sembrano porsi su posizioni antitetiche per quanto riguarda le iniziative di pace. A quanto ha scritto ieri il New York Times, il ministro degli Esteri israeliano Arens ha chiamato tJ telefono il segretario di Stato James Baker e gli ha contestato alcune dichiarazioni da lui fatte lunedì scorso davanti ad una commissione del Senato. Durante 1' audizione Baker è sembrato auspicare un dialogo di Israele con l'Olp, sul modello di quello avviato dagli Usa. Arens avrebbe telefonato quindi due giorni fa a Baker per rinfacciargli che dichiarazioni simili «non aiutano» le prospettive di pace in Medio Oriente. Secondo il New York Times Baker ha risposto ad Arens che a suo giudizio il dialo go tra Gerusalemme e palestinesi dell'Olp sarebbe solo un'eventualità. Il segretario di Stato ha poi meglio spiegato ieri le sue posizioni nel corso di un'altra audizione: «Non ci può essere pace sema negoziati diretti tra israelia ni e palestinesi. Sarebbe meglio se si potesse realizzare ciò con un dialogo tra israeliani e i palestinesi dei territori occupati. Ma non dovremmo escludere in modo categorico di andare oltre, se è necessario per il processo di pace». Finora Israele ha rifiutato ogni ipotesi di dialogo con l'Olp considerandola •un'organizzazione terroristica» e ieri alcuni giornali americani hanno dato spazio ad una lapidaria dichiarazione del ministro israeliano dell'Industria, il «falco» Sharon: 'Avremmo dovuto ammazzare Arafat molto tempo fa». Fonti anonime del Dipartimento di Stato hanno però detto al New York Times che gli israeliani devono aprire gli occhi: «Starno in un mondo nuovo». Nabil Shaath — un membro dell' Olp a cui gli Stati Uniti hanno permesso di partecipare ad una conferenza sul Medio Oriente svoltasi a New York — ha espresso apprezzamento per il «movimento» che si nota nelle posizioni americane: a suo avviso l'Amministrazione Bu6h potrebbe presto riconoscere il diritto dei palestinesi ad avere uno Stato. Gli interventi di Arens a Washington e New York avevano fatto sperare in un'attenuazione dell'intransigenza negoziale. Il diplomatico aveva detto in sostanza che Israele è disposto a un dialogo con palestinesi filo-Olp dei territori occupati, «a condizione però che non ricevano ordini da quest'organizzazione». Non solo Arens si muove in questa direzione. Anche il premier Yitzhak Shamir ha ammesso di essersi più volte incontrato segretamente negli scorsi mesi con personalità palestinesi della Cisgiordania e di Gaza. In un discorso ieri a New York ai dirigenti di organizzazioni ebraiche, trasmesso per radio in Israele, Arens ha affermato che una soluzione negoziata del conflitto israelo-arabo non è possibile senza la partecipazione della Gior dania. Il ministro ha tuttavia affermato che Israele •farà ogni sforzo possibile per individuare personalità autentiche palestinesi (nei territori occupati) con le quali avviare un dialogo. Ciò richiederà coraggio da parte loro, noi faremo tutto per proteggerli. E'possibile che alcuni siano filo-Olp, ma c'è una differenza tra questi e chi invece riceve gli ordini da Tunisi». (Ansa)