«Clemenza per la Raf» Battaglia al Bundestag di Alfredo Venturi

«Clemenza per la Raf» Battaglia al Bundestag De e socialdemocratici respingono le aperture dei Verdi «Clemenza per la Raf» Battaglia al Bundestag I terroristi stanno digiunando in carcere per ottenere la fine dell'isolamento DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Per la sinistra Verde è un segnale di apertura, per il centro conservatore un ricatto nei confronti dello Stato. Che fare dunque se i terroristi in carcere rifiutano il cibo premendo per uscire dall'isolamento che 11 divide dai compagni? Se n'è discusso ieri al Bundestag per iniziativa del gruppo parlamentare ecologista: e la conclusione di Hans Engelhard, ministro federale della Giustizia, è molto severa. L'iniziativa dei detenuti, dice il liberaldemocratico Engelhard, rischia di pregiudicare gli sforzi che si vanno facendo, da qualche tempo, per il recupero degli ex terroristi alla causa di una società 'libera e pacifica». I detenuti in sciopero della fame sono attualmente sei, tutti condannati per delitti connessi con le attività della Rote Armee Fraktion. Secondo uno schema ricalcato sul precedente dei militanti irlandesi dell'Ira, ogni due settimane due nuovi detenuti si uniscono all'azione. Quelli che hanno dato il via a questa specie di campagna di pressione sono ormai al quarantacinquesimo giorno di digiuno, e i loro avvocati li descrivono in condizioni critiche. Si tratta di Karl-Heinz Dellwo e Christa Eckes: il primo fu condannato all'ergastolo per una cruenta presa d'ostaggi all'ambasciata tedesca di Stoccolma, la seconda sconta otto anni per aver fatto parte della Rat Non è la prima volta che la Raf lancia dal carcere l'operazione sciopero della fame. E' già accaduto altre volte nei lunghi anni trascorsi dopo che, nel 1977, l'offensiva terroristica ebbe raggiunto il culmine in questo Paese. Come hanno rilevato durante il dibattito di ieri gli oratori Cdu-Csu, tutte le azioni precedenti di questo tipo furono accompagnate da una recrudescenza delle attività terroristiche. Il digiuno, insomma, veniva colto dai terroristi ancora in libertà come un invito da parte dei compagni incarcerati a passare all'azione. L'ultima volta, quattro anni fa, fu l'industriale Ernst Zimmermann, assassinato dalla Raf, a fare le spese di questa strategìa. Inoltre, sostengono i deputati conservatori, lo sciopero della fame non è che un modo di riprendere la lotta contro le istituzioni, con il solo strumento a disposizione dì chi si trova in carcere. Lo Stato non deve lasciarsi intimidire né cedere al ricatto. Nemmeno l'opposizione socialdemocratica è del resto incline a fare concessioni: è impensabile infatti un diritto speciale per i cosiddetti prigionieri politici. Devono essere trattati come tutti gli altri, né peggio né meglio: di accettare le richieste dei detenuti dunque non se ne parla nemmeno. Tuttavia i deputati dell'Spd invitano l'autorità penitenziaria a dar prova di tolleranza e di flessibilità nei singoli casi. Anche il ministro Engelhard manifesta qualche preoccupazione a proposito dei precedenti: quando il digiuno in carcere era accompagnato da una ripresa dell'attività terroristica. Il rappresentante del governo auspica che 'questo sciopero della fame non provochi la perdita di vite umane, né attraverso il digiuno, né in seguito a attacchi terroristici». Ma secondo i Verdi, fautori di una risposta politica all'iniziativa, si tratta di qualcosa di nuovo rispetto al passato. Gli uomini e le donne della Raf, sostengono i deputati ecologisti, hanno posto un problema esistenziale. Sarebbe dunque ingiusto e semplicistico lasciare questi appelli senza risposta. Sono in ballo vite umane, non ci si può tirare indietro come se niente fosse: questa gente mostra l'intenzione di pigiare sul freno, nel loro confronti si impone dunque una strategia del dialogo. In fondo i detenuti in sciopero della fame non chiedono altro che la fine del regime di isolamento, e la possibilità di comunicare fra di loro. Di fatto, fanno sapere i responsabili penitenziari dei vari Laender, i terroristi condannati non si possono considerare in situazione di vero e proprio isolamento. Hanno invece la possibilità di contatti: con l'esclusione dei contatti con altri detenuti per terrorismo. Questo dibattito segue di pochi giorni a un'altra accesa polemica, innescata dalla decisione di Richard von Weizsaecker, il presidente federale, di usare il diritto di grazia che la Costituzione gli riconosce. In virtù della grazia presidenziale, Angelika Speitel, protagonista con altri della Raf di una sparatoria in cui rimase ucciso un poliziotto, e per questo condannata all'ergastolo, sarà scarcerata a metà dell'anno prossimo. Lo stesso provvedimento è in preparazione per Peter-Juergen Boock, ergastolano per motivi analoghi. La sua decisione è stata duramente criticata, soprattutto dai conservatori cristiano-sociali di Baviera. Alfredo Venturi

Luoghi citati: Baviera, Bonn, Stoccolma