De Mita: presidente ma a voto segreto

De Mita: presidente ma a voto segreto Ha rifiutato l'acclamazione - Su 201 consiglieri ha ottenuto 163 sì De Mita: presidente ma a voto segreto ROMA — L'accordo tra 1 capicorrente de che ha portato alla segreteria di Arnaldo Forlani è stato attuato anche nella sua seconda parte: ieri Ciriaco De Mita è stato eletto presidente del Consiglio nazionale. L'ex segretario della de ha assunto l'incarico che era stato di Aldo Moro proprio nell'anniversario di via Fani. E quei tragici giorni sono stati ricordati da un volantino delle Br trovato ieri mattina a Napoli e a Roma, che il ministro dell'Interno Antonio Cava ha fatto leggere al capo del governo subito dopo la sua elezione. De Mita ha ricevuto 163 voti stai 201 disponibili nel parlamentino de. Altri 12 sono andati'a Martlnazzoli, 23 le schede bianche e 1 astenuto. Il nuovo presidente del partito ha ottenuto una maggioranza dell'81,09%, di poco inferiore a quella ottenuta da Forlani nella sua elezione in congresso. Ma alla fine 1 suoi fedelissimi sono stati contenti del risultato, anche se qualcuno ha ceduto per un istante alla tentazione di eleggerlo per acclamazione. Il nome di De Mita proposto da Forlani è stato accolto, infatti, da un applauso prolungato. Lo stesso segretario però ha detto dalla tribuna che era meglio 'Ottenersi alle regole». E a un Clemente Mastella che aveva chiesto dalla platea «se c'era qualcuno che chiedeva lo scrutinio» ha risposto il solito Carlo DonatCattln seduto in prima Illa: •Lo chiedo io». Ma, pronto, anche De Mita ha esclamato: 'Lo scrutinio segreto lo voglio anch'io». E' stato l'unico episodio che ha ravvivato un Consiglio nazionale scontato. Lo stesso De Mita subito dopo l'elezione è parso annoiato, non ancora a suo agio nel nuovo incarico. Ad esempio, 11 passaggio al secondo punto dell'ordine del giorno della riu¬ nione, l'elezione della direzione, De Mita l'ha fatto annunciare a un operatore Rai che per caso si è trovato di fronte al microfono della tribuna. Inconvenienti che capitano ad ogni esordio. La sceneggiatura di ieri non ha presentato nessuna variante. Forlani e De Mita hanno centrato i loro interventi sul raccordo tra partito e governo, che rimane l'aspetto prioritario del patto tra la sinistra e le altre componenti della de. Questi 1 discorsi. E al momento nella de si pensa soprattutto alle prossime elezioni europee. Le scelte nel partito sono rinviate al «dopo-voto». Còsi sono stati messi al bando, almeno a parole, tutti 1 contrasti. «Non è vero — ha detto Forlani — che il nostro congresso non è finito. E per quel che mi riguarda, se qualcuno ancora non se n'è accorto, ed è rimasto li dentro, dobbiamo andare a dir¬ glielo per poter proseguire uniti». Per ora il vertice del partito rimarrà congelato. Oggi il Consiglio nazionale ha confermato come segretario amministrativo Severino Citaristi. Guido Bodrato e Vincenzo Scotti avranno ancora le due vicesegreterie. Saranno, invece, nominati i nuovi direttori dei giornali de: Giancarlo Tesini andrà a dirigere Il Popolo; Clemente Mastella andrà alia Discussione. Nella nuova direzione eletta ieri dal Consiglio nazionale l'escluso «eccellente» è Nino Andreatta, che avrà probabilmente la responsabilità di un dipartimento del partito. Non è entrato per la stessa ragione anche l'andreottiano Luigi Baruffi. I trenta seggi della direzione sono andati 11 ad «azione popolare» e alla sinistra, 5 agli andreottiani, 2 al gruppo di Donat- Cattin e 1 ad un fedelissimo di Fani ani. a. ni.

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