«Pci il nome non è tabù» di Alberto Rapisarda

«Pci, il nome non è tabu» Occhetto: il congresso potrebbe anche decidere di cambiarlo «Pci, il nome non è tabu» «Alla de nessuno l'ha chiesto, eppure loro ci hanno pensato» - Sul tappeto anche la richiesta di rinunciare al Concordato - Natta: questa intesa con la Chiesa va bène, ma deve essere l'ultima ROMA — n pel deve cambiare nome? La domanda la porrà domani mattina lo stesso segretario Occhetto al 1039 delegati al 18° congresso comunista che si apre all'Evo1. Lo farà nel corso della sua relazione, osservando, come ha anticipato ieri sera a Tribuna politica, une-alia de nessuno aveva mai chiesto di cambiare nome, eppure loro ci hanno pensato. Noi riteniamo che questo problema debba essere deciso autonomamente da ciascun partito: Un modo per dire che neanche il marchio che distingue l'azienda politica comunista dal 1921 è un tabù da non toccare. Tutto può essere discusso dal congresso. Sino ad ora avevano parlato della possibilità di cambiare nome al pel alcuni iscritti con lettere sull'Unità e Giorgio Napolitano, che ha proposto partito laburista o partito del lavoro. Ma Alessandro Natta aveva subito replicato che a lui la parola «comunista» piace. Occhetto parlerà anche della richiesta di 16 federazioni di rinunciare al Concordato tra Stato e Chiesa, firmato faticosamente tre* anni fa. Anche su questo delicato problema non ci sarà una chiusura pregiudiziale. I dirigenti del pei si rendono conto che le 16 importanti federazioni hanno manifestato un sentire diffuso nella base. I tempi sono cambiati e gli iscritti anche. Ieri Alessandro Natta, che aprirà il congresso con un suo discorso e che sarà molto probabilmente eletto presidente del Comitato centrale, ha di fatto anticipato quale sarà la linea sulla quale intende muoversi il partito a proposito di Concordato. Un atteggiamento elastico, che non ripudia la scelta del 1948 di dare effetti costituzionali al patto fra Stato e Chiesa, ma che lascia capire che per il futuro non se ne parlerà più, una volta scaduto quello attuale. H che avverrà tra 17 anni •Noi non abbiamo fatto del Concordato o del riconosci mento del Concordato al momento della Costituente, un punto di principio. Non abbiamo mai detto: "il migliore regime di rapporti fra lo Sta¬ to e la Chiesa è quello concordatario"» ha detto Natta a Italia radio, n rapporto del pei con 1 cattolici, nell'impostazione di Togliatti, ha una forza e una vitalità tutta sua che va al di là del Concordato, spiega Natta: «Ci sia o non ci sia il Concordato, quella linea di ispirazione, secondo me, vale ed è forte: Con questa linea Occhetto spera di frenare l'imbarazzante pressione degli anticoncordatari emersi a sorpresa dal precongressi. Si vedrà se riuscirà ad evitare che venga'messa ai voti una mozione contro 11 Concordato. Il pel vuol dare da questo suo congresso una immagine di forza tranquilla. Occhetto lo ha detto ieri sera e farà di questo proposito l'intelaiatura della sua relazione. L'ansia sulla propria sorte, la paura del declino che paralizzavano il pei sino all'autunno scorso sembrano ora far posto ad un cauto ottimi' smo. -Oggi il pei è in condì zioni di spirito più forte. E' il risultato del nuovo corso» assicura il segretario. Questa ripresa di fiducia gli ha fatto pronunciare ieri parole molto ferme a proposito della alternativa possibile e dei soci alisti. «C'è una incertezza di Craxi e del psi» ria detto proponendo la politica del piccoli passi per il riavvicinamento del due partiti: «Prima ci si fidanza, poi ci si sposa. Non si può dire: tu non mi piaci, non mi vai bene e poi facciamo la casa comune». E' assurdo pensare che l'alternativa si possa realizzare dopo che il pai « avrà preso i socialdemocratici, i radicali, magari i verdi e i comunisti: E' chiaro che nella sua relazione Occhetto incalzerà il psi per farlo schierare da subito a favore della alternativa alla de, perché -la politica della consocazione conflittuale (dc-psi) è dannosa». Arrivano intanto le adesioni dei vari partiti socialisti invitati dai comunisti al loro congresso, e si rileva che le delegazioni sono ora ad un livello più alto del precedente appuntamento di Firenze. Segno che i rapporti intensificati con 1 socialisti europei, in particolare, stanno dando i loro frutti. Un piccolo segnale in questo senso il pel lo ha avuto da Madrid, dove venerdì e sabato scorsi si è tenuta una riunione dei movimenti giovanili del partiti socialisti della Comunità europea, alla quale la Fgci partecipa come membro con ruolo consultivo. E' successo che 1 giovani socialisti Italiani hanno chiesto che si approvasse un documento conclusivo nel quale si invitava a votare per le elezioni europee solo per i partiti socialisti. La proposta è stata però respinta prima dai giovani socialisti spagnoli e poi da tutte le altre delegazioni, con la spiegazione che l'indicazione di voto deve essere a favore di tutte le forze progressiste. Alberto Rapisarda

Luoghi citati: Firenze, Italia, Madrid, Roma