Renica boccia la Junentus

Renica boccia la Juventus COPPA UEFA - li passa con un gol a T dalla fine dei supplementari Renica boccia la Juventus Maratona, su rigore, e Carnevale ribaltano il risultato dell'andata nel primo tempo - Poi, quando già si attendevano i rigori, la rete-beffa DAL NOSTRO INVIATO NAPOLI — A un minuto dalla roulette del rigori, che sarebbe stata davvero un assurdo, come assurdo è stato il sorteggio che ha posto di fronte Napoli e Juventus, Renica ha deciso la maratona fra bianconeri e azzurri. E' stato un atto di giustizia, se non per la Juve almeno per il giocatore partenopeo, che nel totale delle due partite è risultato il migliore per rendimento e continuità. La Juventus è stata sicuramente più squadra (una squadra che però non tira in porta) nelle due partite, il Napoli è in flessione ma ha elementi di classe più questo Ubero che non sbaglia una partita. Nel match decisivo Zoff non se l'è sentita di impiegare Zavarov che classe ne ha, ma in certe occasioni servono altri ingredienti. E al trilline finale non c'era neppure Maradona, che ha alzato il braccio in segno di resa nel primo dei due tempi supplementari. Neppure il miraggio dei rigori l'ha tenuto in piedi. Ma nessuno stava in piedi alla fine. Chi non cadeva sul tackle, scivolava sull'erba umida della notte. Le gambe migliori le ha avute Careca per l'ultimo cross, e il maggior coraggio Renica per mettere la testa in mischia per un gol che vale la semifinale. Tutto come a Torino, nei primi 45'. A campi invertiti, 20 per il Napoli con le reti di Maradona su rigore e di Carnevale in extremis. Ma attórno al match altro ambiente. altro clima. Una bolgia terribile, spari di mortaretti e fumogeni ancor prima del via. La Juve è stata investita da un Napoli che ha iniziato alla grande, con rabbia, con estrema determinazione. Ma i bianconeri hanno saputo rispondere (dopo un brutto fallo di Brio e De Agostini che hanno «pizzicato» Careca dopo soli 23"), con Laudrup che è scattato sulla sinistra su lancio di Barros al limite del fuorigioco. Il guardalinee sotto la gradinata era già con la bandiera alzata quando il danese ha infilato Giuliani con una botta rasoterra. Quando abbia fischiato l'arbitro tedesco-est Kirschen veramente non lo sappiamo, per il frastuono nello stadio. Unico dato certo la bandierina del guardalinee. A11'8' la prima scena madre della partita. Su lancio di Crippa, la palla spioveva in area dove Bruno si attaccava alla maglia di Careca il quale accentuava l'intervento dell'avversario tuffandosi in area. Ma intanto nell'area piccola c'era ancora Francini, rimasto a terra in una mischia precedente. Tacconi era frastornato. I compagni perdevano un poco la testa nella mischia, chiedevano al guardalinee di segnalare il fuorigioco. Nulla da fare. Rigore, e Maradona con una secca botta dimezzava lo svantaggio dell'andata. La partita prendeva un andamento diverso. La Juve non si faceva più pressare, rispondeva anzi con efficacia grazie alla regìa di Mauro ma soprattutto alla vivacità e alla intraprendenza di Laudrup sulla fascia sinistra. Agli azzurri restava così il contropiede, anche perché la squadra di Bianchi, tenendo Alemao in posizione di centromediano metodista, dimostrava di non voler assolutamente correre rischi. Sulle azioni isolate ma ficcanti del Napoli, entrava in scena Tacconi neutralizzando prima (25') un pallonetto astuto di Maradona, quindi bloccando in tuffo a terra un pericolosissimo colpo di testa di Careca. Alla mezz'ora cominciava a zoppicare Brio, massaggiandosi il ginocchio destro, e al 36' lo sostituiva Favero che si occupava di Carnevale mentre Bruno continuava a marcare Careca. H finale sembrava bianconero, al 44' un colpo di testa di Favero e.-s ribattuto da Corradini sulla linea ma già nel primo minuto di recupero un errore di Mauro sulla fascia destra lasciava il pallone ad Alemao che lo toccava al centro per Carnevale la cui staffilata superava Tacconi Un'altra bordata di fumogeni ha ritardato l'inizio del secondo tempo. Feriamo fremeva, mentre Bonlperti se n'era già andato: dopo il rigore di Maradona ne aveva abbastanza. Con le squadre alla pari, il secondo tempo diventava più ragionato. Più nervoso. Lotta a centrocampo, reciproci contropiede. Zoff cambiava qualcosa in chiave tattica. Accentrava Marocchi, riportando Mauro all'antica posizione sulla destra. Il Napoli, più veloce, andava spesso al cross. Ma la Juve accettava soltanto per un quarto d'ora il maggior ritmo avversario, e rispondeva con una reazione che zittiva il pubblico, già preoccupato da Maradona che affidava 11 ginocchio destro alle mani del massaggiatore. Erano fiammate, quelle bianconere, che. toglievano però sicurezza agli uomini di Bianchi. Così, fatalmente, si arrivava'al supplementari. Bruno Perucca Napoli. Il difensore Ferrara abbraccia Maradona dopo il secondo gol di Carnevale

Luoghi citati: Alemao, Carnevale, Ferrara, Napoli, Torino