L'eredità Gradozzi agita la Bna

San Paolo vicino al Crediop Zandano conferma la trattativa, ma non mancano ie opposizioni San Paolo vicino al Crediop MILANO — Si riunisce oggi il consiglio di amministrazione dell'Istituto. San Paolo di Torino: all'ordine del giorno la valutazione del piano per acquisire una partecipazione nel Crediop. L'esistenza di una trattativa è stata confermata ieri ufficialmente dal presidente dell'istituto, Gianni Zandano, che ha detto: «Per il momento c'è solo un'ipotesi di lavoro. La trattativa va avanti sull'ipotesi di partecipazione paritetica tra il nostro istituto c la Cassa Depositi 6 Prestili nel capitale di.Crèdiop. Ma ancora non si parla di quòte precisa. Zandano ha poi aggiunto che oggi è prevista la riunione di consiglio, ma ha smentito di essere stato convocato in Bankitalia per discutere 11 piano. Con ogni probabilità, l'esame in seno al consiglio del San Paolo non porterà ad una decisione conclusiva. Al presidente Zandano, infatti, il consiglio aveva affidato l'incarico di trattare per la maggioranza di Crediop, e quindi è chiaro che l'intera operazione va ora rivista alla luce del fatto che la Cassa Depositi e Prestiti avrebbe deciso comunque di non consentire al San Paolo di raggiungere la maggioranza del 51%. Questo significa che, per arrivare a possedere a sua volta la metà esatta del capitale di Crediop, il San Paolo dovrebbe rilevare le quote detenute dagli altri azionisti: il 14,73% di Inps, l'8,3 per cento di Assitalia, il 6,64% di Ina, l'l,57 per cento di Iccri.1,'1.4% di Cariplo e lo 0,92 p'acento della Cassa di risparmio di Torino. Se, invece, gli azionisti minori non fossero d'accordo per la cessione (ma la cosa appare improbabile se in proposito esiste una precisa volontà del Tesoro) allora Cassa Depositi e Crediop si spartirebbero un 33% a testa circa. Interpellato ieri, il presidente dell'Ina ha detto: -Non ho commenti da fare. Ho mandato tre progetti al Tesoro ed è compito della autorità politica vagliare quello che ritiene più adatto all'interesse generale. Noi ci riserviamo di fare i nostri commenti quando vedremo quale progetto sarà scelto. E allora faremo le nostre considerazioni, e valuteremo se esiste un nolo anche per noi. Per il momento non conosco il parere ufficiale. Posso solo dire che la responsabilità della scelta è dell'autorità pubblica-. Da più parti la conclusione di questo progetto San Paojo-Cr^$òp' viene data per certa. Ma altri sembrano più cauti, parlano di -fase interlocutoria- e aggiungono che niente è ancora stato deciso. Alla luce di quanto avviene in Italia quando sono in ballo questioni cosi delicate, che coinvolgono tanti soggetti influenti, non è escluso che questa fase interlocutoria possa trascinarsi per qualche tempo, anche se l'urgenza di dover ricapitalizzare la Banca Nazionale del Lavoro dovrebbe in realtà accelerare la scelta finale. Anche recentemente il presidente della Bnl, Nerio Nesi, ha insistito sulla necessità di una ricapitalizzazione di 2000 miliardi. Qualche nuovo spiraglio emergerà probabilmente oggi, dopo la riunione del consiglio di amministrazione del San Paolo. Un consiglio che. per la verità, non era sempre apparso compatto nel giudicare positivo l'ingresso dell'istituto in Crediop, per l'ingente somma (si parlava di mille miliardi] che avrebbe dovuto esservi immobilizzata. Molte perplessità, però, erano state superate di fronte ai vantaggi indiscutibili che deriverebbero al San Paolo dalla possibilità di costituire di un polo polifunzionale In grado di essere ai primi posti nella graduatoria europea. v. s.

Persone citate: Nerio Nesi, Zandano

Luoghi citati: Italia, San Paolo, Torino