Prandini un dc poco «doc»

Prandini, un dc poco «doc» Chi è il ministro che conduce con fermezza la vertenza dei porti Prandini, un dc poco «doc» Contrariamente ai compagni di partito preferisce il pugno di ferro alla diplomazia Di Martinazzoli dice: «E' un piagnone» - «Se faccio un accordo l'onoro sempre» ROMA — n personaggio non conosce mezze misure. Giovanni Prandini, 11 ministro dèlia Marina mercantile che vuole mettere in riga i camalli, preferisce il pugno di ferro alla diplomazia. E non lo nasconde. Italo Piccini, capo dei portuali di Livorno, sono giorni che vuole incontrare 11 ministro. Ma Prandini non ne vuole sentir parlare. Non gli perdona ancora l'immagine di quella cassa da morto sulla banchina dello scalo toscano con su scritto il suo nome. Ad un collaboratore avrebbe detto: 'Io Piccini lo ricevo solo se viene dentro una cassa da morto». Dall'Epifania, da quando cioè ha liberalizzato la gestione dei porti mandando su tutte le furie i «camalli», non ha fatto un passo indietro. Si è inoltre opposto con fermezza alla richiesta sindacale di una mediazione di De Mita. Del ministro democristia¬ no «doc» Prandini ha poco. Se ne sono accorti anche i sindacalisti. 'Non è gelatinoso e non media» ammette Lucio De Carlini della Cgil. «Si atteggia a Rombo dei porti» dice Giancarlo Aiazzi della Uii. Più che modi bruschi nella trattativa il ministro usa l'arma della testardaggine. Inoltre lavora ai fianchi i suoi interlocutori ripetendo fino alla noia la storia della sua vi-' ta: 'Sono unfiglio di contadini che si è laureato alla Cattolica». Gli piace descriversi come 'l'uomo che si è fatto da sé». E' una parabola che usa con scaltrezza fin dagli albori della sua carriera politica. Lui che si è mosso dalla Bassa Bresciana, impiegato di una Usi (è ancora in aspettativa), per conquistare la città. A dir la verità Prandini con la democrazia cristiana del capoluogo lombardo c'entra ben poco. Nella culla del cattolicesimo montiniano, la de ha sempre espresso uomini con caratteri forgiati alla scuola del dubbio, della macerazione Intellettuale, dell'impegno. Un partito in cui sono passati dal senatore Ludovico Montini ({rateilo di Paolo VI), a Franco Salvi, capo della segreteria di Aldo Moro, a Mino Martinazzoli. Con questa de Prandini non è mai andato d'accordo. Anzi contro il presidente dei deputati de 11 ministro della Marina mercantile sta combattendo quasi una guerra santa. Per lui, Martinazzoli è solo «un cattolico piagnone: Cosi fin dall'inizio, per convinzione o «per un complesso di inferiorità» verso questa de (come suggerisce lo stesso Martinazzoli), Prandini ha fatto un'altra scelta, n suo primo maestro è stato Mario Pedini, già ministro per il Commercio estero famoso solo per le sue «performances» televisive come pianista. Poi si è legato anima e cuo¬ re ad Arnaldo ForlanL E quando Prandini stringe un'amicizia «l'onora* —come dice lui stesso — nel bene e nel male. Quando nel "73 Fan fani e Moro si accordarono per far fuori la coppia ForlaniAndreottl (fi primo segretario, il secondo presidente del Consiglio), il nostro si lasciò andare ad una battuta feroce: 'Forìani è l'unica persona per bene in un partito di canaglie». Una frase che lo tenne lontano dal governo finché Fanfara conto qualcosa. Questa prova di fedeltà gli ha assicurato l'amicizia perpetua di Forìani. Da allora Prandini ha fatto di tutto per assicurarsi 11 controllo della de bresciana. L'ascesa di Forìani alla segreteria (si considera a tutti gli effetti il «braccio destro») ha messo il sigillo alla sua carriera fortunata. In questi anni ha anche coltivato la sua passione per gli affari: un'agenzia di assicurazioni, per non parlare degli investimenti in alcune società di leasing. Infine la sua ultima creatura, «La Rosa carmina»: un albergo che Prandini ha presentato come una clinica della salute, ma che privo delle necessarie autorizzazioni è tornato ad essere un hotel. E' cosi andata in fumo l'intera campagna pubblicitaria. Ora i portuali gli offrono l'occasione che aspettava. Finora il suo ricordo di ministro era legato alla proposta di munire i mercantili Italiani di una mitraglietta durante la crisi del Golfo (scoppiò a ridere mezzo Parlamento). Dal «fronte del porto» potrebbe venirgli nuova gloria. Non è tipo che si arrende: appena nominato responsabile della Marina aveva l'handicap di non saper nuotare. Vi pose subito rimedio frequentando un corso estivo in Calabria per imparare almeno a stare agalla. Augusto Minzolinl

Luoghi citati: Calabria, Livorno, Roma