Cuore di macchina

Cuore di macchina Martedì 14 al Lingotto inconhv-dibatlito sulla tecnologia Cuore di macchina DALLA storia delle macchine alla storia della tecnologia» è il titolo di un dibattito che martedì 14 marzo, ore 16, si svolgerà al Lingotto (ingresso al numero 294 di via Nizza). L'incontro rientra nel programma della mostra «La cultura delle macchine» — che rimarrà aperta fino al 19 di questo mese — ed è il penultimo degli appuntamenti fissati nel calendario della rassegna. Protagonisti del dibattito — che vuole evidenziare il passag¬ gio dalla fase «mitologica- in cui si raccontano le storie delle macchine, ad uno stato di maggiore coscienza in cui si riconosce la valenza culturale^della tecnologia nella società contemporanea — sono due tra i maggiori esperti europei dell'argomento: la dottoressa Catherine Bertho Lavenir, «Maitre de conference» presso il Conservatoire des Arts et Métiers di Parigi, e Robert Fox, professore di storia della scienza presso la Modem History Faculty di Oxford. «Il recupero, lo studio e l'organizzazione dell'antica tecnologia è quanto emerge dalla mostra sulla cultura della macchine — spiega il professor Vittorio Marchis, docente di storia della tecnologia al Politecnico di Torino e coordinatore della rassegna. Il progetto di allestire permanentemente un museo che parla di macchine e di sistemi tecnologici nel Nuovo Lingotto è particolarmente difficile e rischioso. Il pericolo maggiore è quello di realizzare un'opera incapace di dimostrare l'attualità della storia, incapace di proiettare nel futuro che ancora non è, e che quindi non può ancora essere illustrato ai visitatori. «Il rischio di un museo delle macchine — prosegue Marchis — è che si idealizzi l'idea dell'inutilità dello strumento vecchio, considerato come un ingombrante ammasso di ferraglia, obsoleta a confronto di quello nuovo, frutto del prodigio e della ricerca tecnologica-. In questo senso il recupero archeologico e avventuroso della memoria storica non è una moda né tantomeno un evento nostalgico, anzi va interpretato nell'ottica capace di dimostrare la consapevolezza del continuo evolvere delle macchine. Non a caso le stesse macchine, convertitori di energia e sistemi organizzati di meccanismi, sono l'indice di come il lavoro, nella sua essenza produttiva di beni materiali, produca tutte le principali trasformazioni sociali. L'incontro affronta questi temi e si apre alle più recenti esperienze di recupero della memoria storica nei confronti della tecnologia. Agli interventi seguirà un dibattito aperto al pubblico. in. pr.

Persone citate: Catherine Bertho Lavenir, Marchis, Robert Fox, Vittorio Marchis

Luoghi citati: Oxford, Parigi, Torino