Beppe Levrero

Beppe Levrero Alla galleria Accademia Beppe Levrero SOLE e alberi» è il titolo di un grande quadro (em. 110x90) che, in questi giorni, fa vetrina alla torinese galleria Accademia. Tecnica mista, datato 1906, l'autore è Beppe Levrero. Il soggetto è un paesaggio senza precisa identità geografica, sconvolto e scomposto da uragani di colore che violentemente percuotono la tela. In primo plano, nascosto in ampi grovigli di segno-colore, un sentiero appena percettibile. Poco oltre (fra corpose sciabolate di rossi e di bianchi), due tronchi neri si rivolgono al cielo in supplice, forse vana, pre-1 ghiera. Ecco una delle tante «storie» raccontate in vita da Levrero (pittore ligure ma torinese d'adozione) e raccolte da Pietro Barsi in una piacevole mostra-ricordo dell'artista, scom¬ parso tre anni or sono. Un uomo semplice, alla buona — rammenta chi lo conobbe — secco e scarno come la terra che l'aveva generato. Protagonista in assoluto di molti quadri, quello che Levrero definiva il «sole cosmico». Un'autentica esplosione di rossi e di gialli, che accomuna cielo e terra in un unico destino di bruciante solitudine. Assente, in ogni dipinto, l'uomo. Anch'egli travolto, forse, nell'indecifrabile turbinio delle cose. Una mostra che merita attenzione. Non foss'altro per capire come anche una pittura di paesaggio possa, a volte, contenere il tormento infinito di un'anima. Gianni Milani Beppe Levrero, gallerìa Accademia, via Accademia Albertina 3/e, Ano al 10 marzo, orario 10-12,30 e 16-19,30; chiuso la domenica e il lunedì.

Persone citate: Beppe Levrero, Gianni Milani, Levrero, Pietro Barsi