Stili diversi con il Quartetto Hagen di Armando Caruso

Stili diversi con il Quartetto Hagen Mercoledì 8 il concerto per l'Unione Musicale Stili diversi con il Quartetto Hagen TRE fratelli e un amico per fare musica, di gran classe, insieme. Ecco che cos'è il Quartetto Hagen che mercoledì 8 per la «serie pari», terrà il tanto atteso concerto per la stagione dell'Unione Musicale all'Auditorium. E che ci sia attesa fra gli appassionati di musica classica non ci sono dubbi: n Quartetto, costituito da Lukas, Veronika e Clemens Hagen e da Reiner Schmidt, che dall'88 è subentrato ad Annette Bik come secondo violino, è considerato uno dei migliori fra le compagini giovani della scena internazionale. I fratelli Hagen, una garanzia: hanno studiato al Mozarteum di Salisburgo, si sono perfezionati con Gidon Kremer, Hatto Beyerle e Heinrich Schiff, mentre Schmidt ha fatto parte della Junge Deutsche Philarmonie. Ospite fisso del Festival di Lockenhause, il Quartetto ha vinto numerosi concorsi internazionali, fra cui quello di Evian. Il programma è dedicato a Haydn, Berg e Debussy: la contrapposizione di due epoche diverse: il Settecento e il periodo a cavallo fra l'Otto e il Novecento; e naturalmente, stili diversi che affondano le radici nella scuola austriaca e francese. Di Haydn all'Auditorium si potrà ascoltare il Quartetto in si bemolle maggiore op. 1 La chasse, che fa parte della gigantesca produzione del compositore, padre storicamente riconosciuto della musica camerìstica e sinfonica. Si pensi che l'eclettico Haydn giovanissimo agli studi di canto aveva aggiunto quelli di violino, clavicembalo e composizione. Autore di 108 sinfonie e di un'Infinità dì composizioni cameristiche in cui stupisce, sempre, la semplicità dell'inven- zione formale. Di Alban Berg di cui s'è dato al Teatro Regio il drammatico e splendido Wozzeck, invece, gli Hagen eseguiranno il Quartetto op. 3. E Berg, allievo prediletto di Schònberg, realizzò da questo «incontro» che durò sino alla morte del maestro, la sua ispirazione più autentica: l'adesione al princìpio dell'emancipazione della dissonanza. Vale a dire l'atonalità. E nel Quartetto op. 3 del 1910, si avverte con quanta inquietitudine Berg accetti i vincoli della tradizione. Infine, di Debussy, lo straordinario autore del poema sinfonico VAprès-midi d'un faune e di Pelléas e Mélisande, si potrà ascoltare il Quartetto in sol minore op. 10. Armando Caruso ■fi

Luoghi citati: Salisburgo