AI sole del Tirolo di Giuseppe Grosso
AI sole del Tiralo AI sole del Tiralo IL 1989 è per il Tirolo una data importante: cento anni fa fu creata a Innsbruck la prima associazione per promuovere il turismo. Trascorrere le vacanze di Pasqua sulle nevi del Tirolo è quindi una buona occasione per immergersi anche nel clima di festa della regione austriaca, che avrà il suo culmine nel mese di giugno. Per lo sci pasquale, l'Austria ha lanciato una nuova iniziativa: il -Sonnenschilauf» (Lo sci al sole). E le stazioni sciistiche del Tirolo sono la punta di diamante di questa offerta, con la quale si vuole sottolineare la grande disponibilità di sole, piste da sci e alberghi fino a primavera inoltrata. Per rendere più agevole al turista la scelta, uno speciale opuscolo segnala con «solete località aperte fino al 9 aprile, quelle con due «soli» fino al 16 aprile e quelle con tre fino al 23 aprile. Nei già caldi giorni pasquali di fine marzo, chi si recherà sulle nevi di Kitzbuehel o St. Anton potrà praticare uno sport molto amato dai tirolesi: il -Figln» o -Fimgleiten-, ovvero scivolare con facilità in fuoripista sulla pesante neve primaverile. Gli sci per praticarlo sono cortissimi, meno di un metro, e lo sciatore deve tenere tutto il peso sui talloni. Questi due accorgimenti permettono un più agile ed elegante scodinzolo, a. r. Iti. g. c. vincitore del "Carnei Trophy- nel 1982 in Nuova Guinea e che sarà tra i protagonisti della -Pechino-Parigi» rileva un aspetto di avventura: -In Russia, ormai, il percorso di allora perderebbe buona parte del suo fascino, perche le strade sono quasi tutte asfaltate. Andando a Sud il gusto dello sterrato si potrà ritrovare in pieno e questo rispetta maggiormente la riproposizione di quello straordinario raid d'inizio secolo». Forse anche una creatura meccanica, la Itala, proverà una punta d'emozione. Fu progettata dall'ing. Alberto Balloco, direttore tecnico della Itala Fabbrica di Automobili fondata a Torino nel 1904 da Matteo Ceirano. Il modello -normale» fu modificato con. tra l'altro, due grandi serbatoi laterali di 300 litri, oltre a quello originale di 83 litri; un serbatoio per l'olio da 50 litri e un altro di eguale capacità per l'acqua. I pneumatici erano Pirelli 935x135, montati su ruote con razze di legno, tipo artiglieria. La vettura, acquistata da Carlo Biscaretti nel 1931, quando la Società Itala fu messa in liquidazione, era, almeno esternamente, in condizioni accettabili. Meno a posto le parti meccaniche, deteriorate dall'usura subita durante il raid del 1907 e da un curioso incidente ac - L'Itala dopo il restauro, pronta per il raid Pechino-Parigi caduto nel porto di Genova. La Itala cadde infatti in mare durante le operazioni di sbarco, al ritorno dagli Stati Uniti. Gli americani avevavo voluto ammirare e erano rimasti affascinati dal gioiello dell'automobilismo italiano, ormai entrato nella leggenda Nelle officine Fiat, la Itala è stata smontata pezzo per pezzo, verificata in ogni dettaglio, con l'obiettivo, nel caso di parti gravemente compromesse, di ripristino, avendo cura di impiegare gli stessi materiali e di ricorrere ai medesimi sistemi di lavorazione dell'epoca in cui la vettura era nata. La ricostruzione artigianale del radiatore, del tipo a tubi d'aria, talmente deteriorato da essere inutilizzabile, ha comportato l'impiego di settemila tubetti di ottone, a sezione squadrata. trafilati e poi brasati a stagno, secondo il disegno originario. Volante, pedaliera, leve del freno e del cambio, fanali ad acetilene sono quelli che si sobbarcarono i 16.000 km del 1907. Per le ruote, gravemente danneggiate, un anziano carradore ha ricostruito, impiegando legname stagionato, razze e anello intorno al cerchio, come in origine. L'avventura della Pechino-Parigi sarà proposta da Raiuno, con la cronaca della spedizione e con la realizzazione di un «block notes» settimanale. Sarà una trasmissione in diretta di 15-20 minuti. Dalla pernia di Barzini, protagonista di inizio di secolo, si passa alle telecamere dell'era tecnologica, appena 80 anni dopo. Giuseppe Grosso
Persone citate: Alberto Balloco, Barzini, Carlo Biscaretti, Matteo Ceirano, Volante
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