Al laghetto in punta di piedi L'oasi dorata di Martignano
Al laghetto in punta di piedi L'oasi dorata di Martignano Al laghetto in punta di piedi L'oasi dorata di Martignano si può leggere nel fondo la foresta di alghe, fluttuante e misteriosa come un geroglifico, hanno tutte le tonalità dell'azzurro e del verde, secondo la stagione e la giornata. E' nella primavera e durante l'autunno che il lago di Martignano, l'antico «Alsietinus Lacus», offre la sua immagine più affascinante. Nelle giornate senza vento e con il sole a trecentosesssanta gradi, quando la superficie non è increspata, le acque restituiscono una visione di intensa bellezza, grazie anche all'incontaminata e rigogliosa natura che lo circonda. Il verde del lago riflette il verde dei giunchi che a ciuffi crescono sulle sponde, e quello dei salici, delle querce secolari, degli olmi, dei pioppi e degli ontani, che si intervallano lungo i dolci pendii che delimitano la conca che ne racchiude le acque e che lascia intravedere la forma craterica, tipica dei laghi di origine vulcanica. Il lago di Martignano è facilmente raggiungibile da Ke Roma (da cui dista una trentina di chilometri) imboccando l'antica via consolare Cassia e puntando poi verso Anguillara Sabazia, la bella cittadina medievale che si affaccia sul lago di Bracciano, arrampicata su un promontorio basaltico. Solo cinque chilometri, infatti, separano Anguillara dal lago di Martignano e circa gli stessi bisogna percorrere per raggiungerlo da Campagnano Romano, attraverso un percorso che, staccandosi dalla strada che dal paese va verso la Cassia in direzione di Roma, segue il tracciato di un antico sentiero addirittura del VII secolo a.C. Gli insediamenti umani sul lago di Martignano risalgono ancora a periodi più remoti, pare al Paleolitico inferiore. Di quei tempi antichi ha conservato intatta un'atmosfera di selvaggia naturalezza e un habitat naturale unico, le automobili vengono tenute lontane dal lago, sulle cui rive ci si può arrivare solo a piedi attraverso una strada sterrata lunga circa cinquecento metri che dall'alto di una spianata (usata come parcheggio) porta giù fino al lago aprendosi tra il verde degli alberi e l'ocra della terra La vista del lago la si conquista gradualmente, passo dopo passo. Giunto ai suoi Un verde arco alberato circonda la maggior parte delle sponde, mentre la sponda non alberata scivola dolcemente verso l'acqua, offrendosi quale tappeto ondulato a chi ha voglia di sdraiarsi a prendere il sole. Bisogna dire che sulle spon- II lago di Martignano, a pochi chilometri da Roma piedi si è subito attratti dal fascino del luogo e dal silenzio che lo protegge, rotto di tanto in tanto dal battito d'ali degli uccelli e dai loro gorgheggi, qui al sicuro dalle doppiette dei cacciatori. de del lago è proibito tutto, tranne respirare, guardare e fotografare (per la gioia del «bird watcher» e con una buona dose di fortuna ecco# folaghe, martin pescatori,' svassi maggiori, gabbiani nya: dopo il safari è di moda l'arte italiana
Persone citate: Campagnano Romano, Cassia
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