Tecnologie nuove per rivisitare macchine antiche

Tecnologie nuove per rivisitare macchine antiche Tecnologie nuove per rivisitare macchine antiche Ricerche sui reattori in disarmo La ricerca di misure per la sicurezza nucleare alla fine del ciclo di attività degli impianti nucleari e la protezione dall'irraggiamento negli impianti definitivamente chiusi è l'obiettivo di un programma proposto dalla Commissione della Comunità europea. Per il programma, che dovrebbe coprire il quinquennio 1989-1993, è stato calcolato un costo di circa 90 miliardi di lire, con un contributo comunitario di oltre 45 miliardi, n programma, che riguarda sia le centrali nucleari che gli impianti del ciclo del combustìbile nucleare, dovrebbe proseguire i lavori dei precedente programma comunitario per il quinquennio 1984-1988. In particolare, sono previsti quattro progetti principali per il declassamento: in Gran Bretagna, per il reattore avanzato raffreddato a gas (Wagr) di Windscale a Sellafield; in Germania Federale, per il reattore ad acqua bollente di Gundremmingen; in Belgio, per il reattore ad acqua pressurizzata di Mol: in Francia, per l'impianto di ritrattamento di combustibile di Le Hague. Automazione un'industria che cresce L'industria dell'automazione in Italia ha raggiunto nel 1988 un fatturato di quasi settemila miliardi di lire con un incremento del 15 per cento sull'anno precedente. Spazioporto privato negli Usa Un finanziamento di 10 milioni di dollari, pari a 13 miliardi di lire, è stato chiesto dal governatore della Florida Bob Martinez per accelerare lo sviluppo del primo spazioporto privato americano. Lo spazioporto dovrebbe sorgere sempre a Cape Canaveral in Florida e essere adibito a lanci da parte di industrie private. Il piano messo a punto da Martinez comprende anche una base per lanci suborbitali a Capo San Blas. che potrebbe essere operativa già tra un anno. Un altro spazioporto verrebbe situato sulla costa orientale della Florida, per sfruttare le strutture di lancio già presenti a Cape Canaveral. TRA le innumerevoli prestazioni che un sistema informatizzato può offrire, da alcuni anni si va facendo strada anche l'archiviazione delle immagini. Benché un'immagine, specie se a colori, richieda una grandissima quantità di dati numerici per essere ricostruita su di un video, le più recenti tecnologie permettono già oggi risultati competitivi, per prestazioni e costi, con i sistemi tradizionali. Le immagini possono es¬ Dal videodisco, immagini che sere memorizzate su supporti magnetici o ottici, sia in maniera analogica sia in maniera digitale. Mentre nel primo caso l'immagine è ricostruita nel suo insieme e come tale rimane, nel secondo caso dell'immagine si conosce sia l'intensità sia il colore di ciascun punto (o pixel). E' cosi possibile, per esempio, effettuare elaborazioni grafiche sull'immagine e variarne i contrasti. Per il dettaglio delle figure è poi necessario fare riferimento alla definizione dell'immagine. Per l'alta definizione tipici valori di punti indirizzabili sullo schermo sono 1024 x 1024. Per avere un confronto, si pensi che un normale personal computer è solitamente caratterizzato da un video di 640 < 400 pixel. I videodischi, in grado di contenere 54.000 immagini di tipo televisivo, sono costruiti con tecnologie simili a quelle utilizzate per i compaci disk. Ancora poche applicazioni sono apparse al pubblico. Una rassegna di immagini sull'Italia, e destinata a far conoscere all'estero la cultura del nostro Pae- se, costituisce il videodisco -De Italia» prodotto dalla Fondazione Agnelli. Di recente il Politecnico di Milano, in occasione del suo 125° anniversario, ha realizzato in collaborazione con l'Italsiel (gruppo Iri-Flnsiel) un videodisco di immagini e filmati di repertorio sulla vita dell'Ateneo. Altre iniziative sono state condotte per i Beni Culturali e per la catalogazione di materiale artìstico. Alla mostra -La cultura delle macchine», aperta al e ill ustrano macchine idrauliche pubblico al Lingotto a Torino dal 13 febbraio al 19 marzo (con possibilità di effettuare visite guidate), si può direttamente interrogare il videodisco. n titolo «Le macchine nei libri», provocatoriamente stimola il visitatore a un tuffo nella fantasia. Si tratta dì una ricerca iconografica sulla storia della tecnologia. Di questo lavoro, ancora a uno stadio iniziale, si presenta in mostra un'anteprima. Nel videodisco, prodotto dalla Rosebud Company, sono memorizzate circa 4000 illustrazioni, contenute nei trattati di macchine, stampati tra la fine del Quattrocento e la fine del Settecento. I libri sinora analizzati, provenienti dall'Archivio Storico Amma, sono tutti esposti nella mostra. Un aspetto interessante della proposta di ricerca consiste nel modo di accedere alle immagini. Un programma di gestione della banca dati immagini permette a chiunque — dallo studente di scuola media allo studioso — di effettuare le ricerche. Il visitatore può di¬ 3 » 7 di picche, 6 di quadri e 8 di fiori; 4) 3 di cuori, 6 di picche, 5 dì quadri e 10 di fiori. sponibili: dei laboratori sotterranei e delle antenne gravitazionali. Scartare alcuni dati sperimentali, mai disponibili in passato e ottenuti per la prima volta con tanti e diversi strumenti di nuova concezione, per spiegare quanto previsto dai modelli teorici è, a mio parere, un atteggiamento neoaristotelico, anche se è oggettivamente difficile spiegare come un collasso stellare possa durare un'ora. Molti interrogativi sono quindi ancora aperti, e molto lavoro resta ancora da fare, prima di avere una risposta più precisa, fondata su basi scientifiche, del fenomeno fisico che ha innescato l'esplosione stellare osservata due anni fa nelle Nubi di Magellano. A meno che si ritenga la supernova del 1987 simile a quella del 1054, osservata dagli astronomi cinesi ma non da quelli europei, nonostante sia stata, per mesi, uno degli oggetti più luminosi del cielo dopo il Sole e la Luna. Perché questa mancata osservazione in Europa? Forse perché anche quella supernova non si accordava con i pregiudizi teorici del tempo, basati sull'incorruttibile armonia delle sfere celesti. Allora la gente veniva messa al rogo per molto meno che non vedere una stella nuova nel cielo; ora, anche se il fanatismo non è ancora scomparso del tutto (Scorsese o Rushdle ce lo ricordano) per fortuna dei fisici l'intolleranza non fa più parte della cultura scientifica. Piero Galeotti rettamente inviare comandi al computer e colloquiare con esso. Ad ogni immagine è affiancata una scheda che, oltre alle normali indicazioni bibliografiche, contiene anche un elenco di «chiavi» che ne caratterizzano il contenuto iconografico. La ricerca delle immagini può avvenire per autore, e in questa caso l'utente del sistema potrà sfogliare in sequenza le immagini del volume scelto. Ma è possibile anche scegliere i soggetti indicando una o due parole chiave. Il computer evidenzierà solo quelle immagini che soddisfano la condizione indicata. Così, per esempio, se le parole chiave sono Pompa e albero a gomiti, appariranno sullo schermo solo le figure che raffigurano delle pompe in cui sia presente almeno un albero a gomiti. A favorire al massimo la confidenza tra pubblico e macchina, l'interazione con il computer avviene attraverso il «touch screen». Lo schermo è sensibile alla pressione. Appoggiando il dito sulle aree evidenziate in cui appaiono i comandi, questi vengono eseguiti. Per fare una storia delle macchine, e riconoscerne un ruolo preciso nella cultura di cui sono protagoniste, bisogna esaminarle sotto la prospettiva delle risorse energetiche, ma anche sotto quella dei materiali, delle tipologie costruttive, delle strutture di controllo, dell'organizzazione di sistema, dei rapporti con gli operatori. La mostra non ha la pretesa di esaurire nessuno di questi filoni. Vuole essere un pretesto per fare la conoscenza con un mondo per lo più sconosciuto. Le macchine ed i libri esposti assumono perciò il significato di simboli, e sono i rappresentanti di altrettanti problemi o vicende storiche. Il mulino da seta, che sta al centro dell'area espositiva, più che macchina tessile, deve essere visto come elemento unificatore, come macchina che è stata realizzata perché altre macchine hanno lavorato per costruirla, come sistema, in cui il concorso di innumerevoli cinematismi e meccanismi elementari porta ad un'unica funzione globale. Vittorio Marchis Sapendo che il primo vale 30 punti, il secondo 43 ed il terzo 48, sapreste dedurre qual è il valore del quarto? Auguri Martina! Soluzione Martina è nata nel I960 c quindi ha (1 + 9 + 6 + 6) esattamente 22 anni.

Persone citate: Bob Martinez, Cape, Hague, Martinez, Piero Galeotti, Pompa, Scorsese, Vittorio Marchis