Di teca in teca si arriva alla gnoccoteca

Di teca in teca si arriva alla gnoccoteca Vecchie botteghe addio: le nuove insegne Di teca in teca si arriva alla gnoccoteca LJ ANIMO umano con. tempia misteri. Misterioso può essere l'orgoglio scientifico, quando è portato allo stremo. La conferma di un sospetto, sia pure infausto, non può che inorgoglire il suo fprmulatore, a cui magari tocca rallegrarsi dell'avvento di un disastro che aveva preconizzato con ammirevole precisione, n sismologo vuole terremoti, l'osservatore linguistico vorrà tanti neologismi mostruosi per poterli deprecare. Per quanto terrifici, è vero, i neologismi difficilmente riescono più cruenti di un ordinario terremoto, e questa è una fortuna: risolleva il morale. L'animo umano contempla misteri, e l'orgoglio scientifico è misterioso almeno quanto l'Inventiva linguistica dei negozianti. In tempi non cosi lontani, c'erano le botteghe. Il droghiere era il droghiere, il panettiere il panettiere, il mondo sembrava manifestare un suo principio d'ordine. Da regione a regione si avevano accadimenti registrati con gioioso stupore dai dialettologhi (il fornaio, il prestinaio, il pizzicagnolo, il norcinaio, il salsamentlere: fino alla litania di idraulico, fontaniere, stagnino, lattoniere, e via dicendo, salmodiata da un divertito Italo Calvino, anni fa). Oggi una bottega è un luogo di culto, e richiede insegne luminose e numinose. Il sospetto l'avevo avuto leggendo a Trieste di una tramezzinoteca e di una gnoccoteca. E adesso dovrò rattristarmi o Inorgoglirmi della copiosa messe di esempi in -teca che i lettori mi hanno prontamente fornito? Vincerà l'angoscia del purista o lo spasimo amoroso del guardiano del museo degli orrori? Un anonimo cuneese mi imbusta la locandina di Top Game», una sala giochi della sua città. Oltre ai giochlni elettronici più moderni, e post-, la locandina promette un videoJukebox «per vedere i clips delle tue rockstars preferite»: i clips non essendo, credo, gli orecchini. Tra le attrazioni del locale anche «succulenti hamburger, fumanti pizzette» e finalmente «cocktails di frutta» approntati da una «fantastica/rui/oteca». Siamo in territori incogniti, andiamo guardinghi. Sono addirittura tre (Furio Cannavo, SV; Maurizia Cibrelli, Pozzolo Formigaro, AL; Carlo Alberto Nencini, Cairo Montenotte, SV) i lettori che hanno notato vicino al Tribunale di Savona l'esistenza di una taglioteca. L'ipotesi di Cibrelli è che si tratti di un negozio di parrucchiere per uomo, ed è sostanzialmente condivisa da Nencini che sostiene che ivi ci si possa far radere, concedendosi anche una sfottitura. Tutta la faccenda, mi sembra però non priva di aspetti inquietanti. Della whiskìteca e della chemiroteca citate da Enrico Carbone (Genova) non ho capito se si tratti di invenzioni dovute al lettore, oppure di insegne da lui realmente notate in una passeggiata per qualche sfortunata contrada. Sapevo già, e me lo ha poi confermato Piero Nobile (Alba, CN j che la chiroteca è il guanto del vescovo (Nobile aggiunge. un'Insospettata ranfoteca, che è in zoologia, un tipo di becco corneo. Esiste anche il ranforinco). '. . Un lettore che documenta la sua trouvaille è Piero Antonini (Bologna), il quale mi offre l'indirizzo preciso dellVAbbronaotecaSandra', un locale che assicura ai bolognesi come a qualsiasi altro viandante si trovasse nei dintorni di via Indipendenza ciò che Gadda, sempre lui, denominava «la tanto desiderata bronzatura permanente (delle meningi)». Luigi Boggero (Novara) ha notato ad Imperia una idroteca di cui non sa (né ci riesco io) precisare il campo di attività. Sembra da escludere l'accezione scientifica, registrata dai vocabolari, a designare una certa parte di certi polipi (Boggero specifica: «Rivestimento chitinoso trasparente...»). Come negozio un'idroteca venderà acque: non pretendete troppo da Boggero, né da me. Attenti però che lo stesso lettore riserva altre sorprese a noi tutti. Passando come in una stampa di Escher dall'acqua all'aria, Boggero si ricorda un aerolondoteca (o aerolondonteca), un souvenir truffa che negli Anni 50 veniva venduto «ad alcuni fra i primi e più sprovveduti turisti italiani dell'immediato dopoguerra». 51 trattava di un barattolo vuoto, e perciò stesso pieno di aria di Londre. Del caso parlarono i quotidiani dell'epoca (e non solo quelli, come vedete). La segnalazione è delle più curiose, ma voglio fidarmi di Boggero. Del resto, la demenziale industria dei souvenir mi pare abbia ancora nei suoi cataloghi barattoli di quel tipo. Se n'è perduto il nome, e forse non era neppure la parte peggiore dell'idea. Come è sua natura, Marco Morello (Castiglione, TO) ha etimologizzato selvaggiamente. Azteca: custodia messicana per dentifrici antitartaro. Karateka: vetrina dove il campione di karaté tiene in mostra le sue vittime. (Su karateka la cronaca registra anche una lirica di Giampaolo Dossena (Milano), che chiama però a correo Gianni Mura (Milano). Alla lista di -teche vengono sottonotati azteco, tolteca, meteco, rinopiteca, cercopiteco e omissis. L'insieme della strofetta è di competenza del Pretore di Lodi. Anche Morello, come già altri, propone di denominare tecoleca questa stessa rubrica, nel giorni in cui si occupa di -teche. Ricordo ancora che tecoleca è anche un locale milanese specializzato in tè, e dunque siamo nell'omonimia. Non ci dispiace. A inventare le cose sono capaci tutti: chi meglio chi peggio. A trovarle belle e già fatte ci vuole del fiuto, cosa non da tutu. Giuseppe Aldo Rossi (Roma) mi parla di nastroteca e videoteca, che non mi pare aggiungano molto al dibattito. Notevole invece la registroteca che esisterebbe alla Rai, secondo lo stesso lettore. E a Milano, nulla? Non sia mai detto. Ludovica Bruno (Milano) ha visto con i suoi occhi una cravattoteca, e se ne mostra preoccupata (cosa penserà mai la gentile lettrice delle così comuni ludoteche?). Inoltre, e in combutta con Giulia Candiani (Milano), aggiunge una straordinaria didatteca. Con questa meravigliosa invenzione sfondiamo un muro del suono, o anche due. Geneticamente, si osserva una mutazione dovuta alla caduta di una sillaba. Semanticamente, la didatteca potrebbe essere tutto. Il bello è che, persuasi o no, la didatteca esiste. Il nome compare su due insegne, a Città Studi (il quartiere universitario di Milano), a etichettare un edificio in cui mi propongo di avventurarmi quanto prima: con la mia tuta da speleologo. Troverò aule? laboratori? maestre? ministri? karateke azteche? Idrozoi? Scrivete a Tuttolibri, redazione Giochi, via Marenco 32, -10126 Torino. Stefano Bartezzagbi