Piaceva a Thomas Mann

Piaceva a Thomas Mann Un giudizio dello scrittore tedesco Piaceva a Thomas Mann Hermann Ungar cade come una meteora nel mondo letterario tedesco degli Anni 20. Le sue opere — soprattutto romanzi e racconti — vengono ampiamente recensiti e commentati dai più influenti critici tedeschi e austriaci del tempo (Walter Benjamin, Alfred Kerr, Alfred Polgar, Stefan Zweig). Ma essi attirano soprattutto l'attenzione di Thomas Mann, che è il primo a riconoscerne il valore e a sottolineare il talento del loro autore. Mann raccoglierà le sue impressioni in un lungo articolo apparso il 29 maggio del 1921 sulla «Vossische Zeitung» e nella prefazione, scritta nel 1930, alla raccolta di novelle di Ungar «Colbcrt Reise». Ma egli continuerà a manifestare il suo profondo interesse per lo scrittore cèco nella sua corrispondenza e nei suoi diari. Pubblichiamo alcuni passaggi significativi di questi giudizi, tratti dall'articolo apparso sulla «Vossische Zeitung». LJ ATMOSFERA dei primi racconti , di Hermann Ungar, alla quale contribuisce potentemente un certo modo nello stesso tempo tenero e crudele, di vedere e far vedere l'umano, lascia trasparire l'influenza russa: qui come altrove si manifesta l'impronta di Dostoevskij sulla gioventù europea degli Anni Venti. Un'impronta che non fa altro, in questo caso, che mettere maggiormente in rilievo i tratti specificamente tedeschi, ma anche e soprattutto la singolarità, la profonda, originalità di questo giovane scrittore nativo della Moravia. Riconosciamo, si dice, lo scrittore dai frutti che porta. Visto sotto questa luce, lo spettacolo è piuttosto sconsolante perché, quanto a frutti, siamo troppo spesso messi di fronte a degli abbozzi. Ma in questo caso 1 risultati fanno onore alle cause che 11 hanno generati: ci sconvolgono e non possiamo che riconoscere, dall'effetto che lo scritto produce, dalla traccia indelebile che ha lasciato in noi che esso contiene una grandezza, una bellezza, un potere che inizialmente non sospettavamo (...). Non dicevamo altrove che c'è In questo scrittore una tendenza a considerare l'esiremo come 11 tratto specificamente i mano? Questa tendenza è quella di un'Intera generazione. E tuttavia le concezioni più erronee dell'umano e dell'umanità non hanno mancato di emergere nel seno stesso di questa generazione. Non esiste arte, civiltà, azione alla realizzazione delle quali non abbiano contribuito tutte le forze della vita, le buone come le cattive...». Thomas Mann