I «festeggiamenti» di Cassieri

I «festeggiamenti» di Cassieri Lo scrittore ai «Venerdì letterari»: l'uomo del Duemila I «festeggiamenti» di Cassieri TORINO — Nella Reggia di Caserta Si è insediato un Centro Studi dedicato ai «festeggiamenti» per l'arrivo del Terzo millennio. Viene indetto un convegno interdisciplinare a cui partecipano 1 massimi esperti europei per definire lo stato di salute e di malessere dell'uomo alla soglia della grande data. In sintesi, è quanto succede nel romanzo / Festeggiamenti che il pugliese Giuseppe Cassieri si appresta a pubblicare da Rizzoli. Lo scrittore sessantaduenne, che ora abita tra Roma e Gaeta, è venuto a Torino non per il romanzo ma per parlare ai Venerdì Letterari organizzati dall'Aci. Il titolo della sua conferenza è però intimamente legato alla materia del libro: «L'uomo del Duemila; una monade con finestra?». A Cassieri, che abbiamo incontrato in un albergo del centro, abbiamo chiesto il senso di questa domanda. -La mia conferenza vorrebbe essere una ricapitolazione in vista della cifra tonda dèi 2000. Un riesame né autobiografico né generazionale, ma un giro d'ispezione nell'habitaieullurale di tutti. Partendo dalprincipio che lo scrittóre è anche un etologo del comportamento umani)». Cosa ha I rovato in questa ricognizione? «Uno dei conflitti non ancora risotti è quello tra coscienza planetaria e sentimento rionale. Il locale è messo in crisi e mette in crisi il planetario. •Parlo poi di una civiltà del rappezzo. Intendo questo: tutti parlano di categorie quali il postmoderno, il postindustriale, addirittura il poslalfabetico. Ma enormi strati sociali si sentono completamente estranei a questi eventi. E' una compresenza che non si traduce in assimilazione: addendi che non fanno cultura e civiltà, se non quella del rappezzo». Alla base del romanzo / Festeggiamenti, Cassieri mette suol precedenti lavori «ecologisti» come Offerta speciale e Ingannare l'attesa. L'inquietudine, il desiderio di contemplativìtà, la relatività della letteratura e soprattutto l'ironia, «il dover ammettere che a tutto si arriva per caso». Ecco quindi il grande consesso intemazionale non a caso collocato entro le mura della Reggia dove già si riunirono le Forze alleate. La scelta di un protagonista chirografo («è colui che rie¬ duca l'uomo digitalizzato alla scrittura manuale»), homo fOber e io narrante del romanzo al centro di brainstorming indetti da tre grandi uffici rispettivamente predisposti alla Ricapitolazione, alla Proiezione e al Coordinamento. Unico artigiano tra schiere di esperti di moda, cosmologi, tanatologi, capi del marketing, pubblicitari, tutti smascherati nel loro dogmatismo, «nel loro acculturamento contrabbandato per cultura autentica». Prima di ripartire per il tour di conferenze che toccherà Firenze, Milano, Roma e Bari, il riservato e cortesissimo Cassieri si descrive come un meteorologo della realtà e rievoca il suo primo racconto. Chi sa fiutare il vento, «in cui c'era un ragazzo allégro mentre gli altri erano rattristati dal brutto tempo perché sentiva già Usale che si avvicinava»; rivendica l'importanza della Serendipity di Walpole, confessa che la sua aspira zione ultima è «far convivere la corda contemplativa con la curiosità scientifica della realtà». m. ne.

Persone citate: Cassieri, Giuseppe Cassieri, Walpole

Luoghi citati: Bari, Caserta, Firenze, Gaeta, Milano, Roma, Torino