«A mani giunte chiediamo a Cossiga di non favorire il mercato dei bimbi»

«A mani giunte chiediamo a Cossiga di non favorire il mercato dei bimbi» Perplessità e disagio dopo la lettera del Capo dello Stato a Vassalli sul caso di Serena Cruz «A mani giunte chiediamo a Cossiga di non favorire il mercato dei bimbi» I giudici minorili chiedono nonne più severe contro i falsi riconoscimenti - Vibrante appello dell'Associazione famiglie adottive ROMA — Perplessità, disagio. Così gli •addetti ai lavorihanno accolto l'intervento del presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, in merito al caso di Serena Cruz, la bimba filippina che vive da quattordici mesi con una famiglia di Racconigi, dopo essere stata da questa introdotta in Italia con una falsa dichiarazione di paternità. 'Non è facile pronunciarsi sulla iniziativa di una cosi alta autorità — spiega il professor Giorgio Battistacci, presidente della sezione minorenni della Corte d'Appello di Perugia — non 77ii se77!òra, però, che l'intervento sia molto opportuno. Il ministro di Grazia e Giustizia non può intervenire sulla magistratura, che è indipendente. E un nuovo provvedimento sul piano giuridico o legislativo finirebbe con lo stravolgere la legge e rimettere tutto in discussione'. Da Napoli, la dottoressa Melita Cavallo, presidente nazionale della Associazione giudici per i minorenni, spiega che, semmai, v'è bisogno di rendere la legge 'molto più restrittiva', in modo da evitare il ripetersi di situazioni così drammatiche: «71 falso riconoscimento di paternità sta diventando inquietante: nella sola Campania interesse centinaia di casi. L'entità del fenomeno fa presumere che le attuali forme di mercato genereranno presto un vero e proprio racket'. A Torino, l'Associaatone/amiglie adottive e affidatane (il 'Sindacato dei bambini' che dal lontano 1962 si batte per i diritti dei minori, primo fra tutti quello di avere una famiglia idonea e stabile) non usa mezzi termini, D. presidente nazionale, professor Giorgio Pallavicini, ha telegrafo già in mattinata al capo dello Stato. 'Delusi, stupefatti, indignati'-, così comincia il telegrama dell'Anfaa, che giudica 'inopportuno» l'intervento di Cossiga e ricorda al presidente della Repubblica i -55 mila minori ricoverati in istituti, i quali meriterebbero la Sua attenzione prioritaria'. •A mani giunte — continua il professor Pallavicini—la invitiamo a voler rimeditare la sua posizione sul caso della piccola Serena Cruz, valutando a fondo le catastrofiche consecrueTiee derivanti per migliaia di bambini qualora venisse sancito il principio che attraverso una sorta di usucapione è possibile infrangere il principio che l'adozione deve essere decisa sempre e solo dall'autorità giudiziaria minorile tenuta per legge a tutelare in primis il diritto del minore'. Come chiudere, dunque, l'intricata storia della piccola Serena, tenendo conto del dramma umano ad essa legato, ma senza correre il rischio —come osserva Battistacci— di -dare un messaggio che possa aprire la strada ad uno stravolgimento del sistema dell'adozione'? 'La vicenda di Racconigi — sostiene il giudice di Perugia — mi pare che si possa rivolvere solo osservando la legge. L'articolo che riguarda i falsi riconoscimenti di paternità è stato voluto e sollecitato a suo tempo non solo dai magistrati minorili, ma da tutti coloro che si occupano di adozione proprio per evitare che si possano aggirare le norme e consentire inserimenti illegittimi, ingiusti, non nell'interese dei bambini. Nel caso specifi- co, forse, l'unica cosa che si potrebbe fare — sul piano umano—è, non tanto far leva sulla lunga permenza della bambina presso la coppia di Racconigi, ma sul trauma che potrebbe ricevere l'altro bambino regolarmente adottato. Probabilmente, si può trovare una formula che salvi la situazione; ma guai a non applicare l'art. 74 della legge sull'adozione che colpisce i falsi riconoscimenti'. Melita Cavallo, a nome della Associazione nazionale giu¬ dici per i minorenni, anticipa un documento importante che stamane viene inviato a tutte le autorità competenti, dal capo dello Stato al ministro della Giustizia Vassalli, in cui si sollecitano norme più chiare, più severe e più snelle, proprio in merito ai falsi riconoscimenti. 'Attualmente — spiega il giudice napoletano — la legge limita il controllo del tribunale per i minorenni ai soli casi di riconoscimento da parte di persona coniugata di un minore non riconosciuto dall'altro genitore. Ma la norma non raggiunge Usuo scopo, in quanto il mediatore convince o costringe la madre biologica al riconoscimento. Così, molte centinaia di minori, rifiutati dalla madre alla nascita, vengono ogni anno sottratti all'adozione e all'immediato inserimento presso coniugi idonei, perché falsamente riconosciuti da persone coniugale e senza prole ed inseriti presso coppie non in grado di percorrere i canali legali o che li hanno percorsi senza successo'. n leader dei magistrati minorili cita casi drammatici e non isolati: 'Tavolta, si tratta di persone anziane dalla condotta irregolare, sprovviste di un lavoro stabile e con una scolarizzazione minima. Si è anche verificato che un minore, falsamente riconosciuto alla nascita e rivelatosi ai 2-3 anni come handicappato, sia stato spietatamente messo in istituto. In alcuni casi, il falso padre ha poi effettuato un secondo falso riconoscimento, sperando in un "prodotto" migliore!». A sollecitare un rafforzamento delle norme che puniscano il ricorso ad assurde scappatoie sono anche i politici. 'Nessuno può chiedere che di fronte ai drammi umani vengano annullate le leggi penali; dice la senatrice Giglia Tedesco Tato, comunista, che con l'attuale ministro de per gli Affari Sociali, Rosa Russo Jervolino, è considerata una delle madri della legge sull'adozione dell'83. E Raffaele Costa, parlamentare pli, sottolinea che »i problemi posti dalla vicenda di Serena non possono essere limitati al caso singolo; devono dar luogo a riflessioni di natura generale-. Mario Tortello Serena Cruz (a sinistra) vittima della sconcertante vicenda

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