Nel ricordo di Copi

Nel ricordo di Copi Spettacoli e mostre a un anno dalla morte Nel ricordo di Copi GENOVA — Uno spettacolo a Bologna, due a Genova, un libro, una mostra e un convegno (ancora a Genova): poco più di un anno dopo la sua morte, avvenuta nel dicembre dell'87, Copi concentra sulla sua memoria l'interesse del mondo de' teatro e della cultura. Per la Liguria, è un tributo doveroso: il celebre commediografo e «cartoonist» franco-argentino, stroncato dall'Aids, si chiamava in realtà Raoul Damonte, e la sua famiglia è originaria di Diano Marina. Mentre al Teatro Testoni di Bologna proseguono le repliche di -Una visita inopportuna», l'ultima commedia di Copi, scritta quando già era gravemente malato (la regia è di Cherif, i protagonisti sono Giustino Durano, Rosanna Neri e Umberto Raho), e Ubu Libri pubblica «n teatro di Copi» a cura di Franco Quadri, il Teatro della Tosse di Genova gli rende omaggio con due spettacoli e un paio di altre iniziative. n primo è una novità assoluta per l'Italia, che sarà pre sentato alla sala Dino Campana da martedì 14 al 23 marzo. E' «Il frigorifero», una pièce graffiante e piena di ritmo, come sempre in Copi, dove il grottesco si affida al gioco da lui tanto amato delle trasformazioni continue e dei trave¬ stimenti, in un dialogo incessante con oggetti e personaggi fuori scena. H testo è stato tradotto da Aldo Trionfo, il regista da poco scomparso. La regia è di Brandon, le scene sono di Fiorato. Unico interprete de «n frigorifero» è Enrico Campanari, un attore dalle grandi doti mimiche e con una consolidata esperienza per quanto riguarda l'uso delle maschere e l'animazione di burattini o di altri elementi scenici. Sarà lui ad impersonare «L», il protagonista che, davanti ad un frigorifero avuto in dono dalla madre, improvvisa un delirio alla Fregoli. Dal 29 marzo all'8 aprile, sempre al Teatro di Sant'Agostino, sarà ripreso «Eva Peron», già rappresentato con successo a Genova, Milano e Trieste nella stagione '86-'87. Scritta da Copi nel 1967, la pièce è stata tradotta da Oreste Del Buono. La regia è di Tonino Conte: è. in pratica, un riallestimento, con la revisione parziale della messa in scena e la completa modifica della scenografia (di Guido Fiorato) e dei costumi (di Bruno Cereseto). La commedia è incentrata sulla figura di Evita, moglie del dittatore argentino Perón, immersa nel lusso e venerata come una santa dei poveri. Un'opera che mescola crudeltà ed umorismo: tutti i personaggi sono chiusi in una stanza, ad aspettare che la presidentessa muoia. Eva Perón si trucca, si cambia, straparla, ma soprattutto recita la propria agonia. Il 18 marzo, al Museo di Sant'Agostino, sarà inaugurata la mostra su Copi: alle fotografie in palcoscenico (vi saranno anche 20 ritratti giganti, procurati dal fratello Jorge) e alle locandine degli spettacoli, si uniranno anche moltissimi fumetti e disegni, alcuni inediti, e forse un fotoromanzo, fornito dalla rivista «Linus» di cui era collaboratore. L'8 aprile, al convegno sull'opera di Copi, parteciperanno anche Del Buono. Quadri, Missiroli e Conte. Stefano Delfino