Cantù riparte, blitz dell'Ipifim

Cantù riparte, blitz dell'Ipifim In testa alla serie Al di basket vincono Scavolini, Benetton e Snaidero Cantù riparte, blitz dell'Ipifim Reduce dal caso-Stokes, la Vismara si riscatta con la Philips - Sofferto successo torinese a Fabriano - Sconfitte Enichem, Knorr e DiVarese Riva zittisce Milano che aspetta King dal nostro Inviato CURZIO MALTESE CANTU' — Nel derby a palla avvelenata vince Cantù (8577). La Vlsinara ha scelto il modo e l'uomo migliore, Antonello Riva, per rimediare almeno in parte al pasticciaccio federale che in settimana l'aveva scippata di tre punti, i due guadagnati sul campo contro Reggio Emilia e l'altro di penalizzazione, inflitto alla società, secondo un copione alla Sem Benelli («Cena delle beffe»), per via del tesseramento irregolare di Greg Stokes. L'irregolarità, in realtà, era stata commessa dalla federazione stessa che aveva dato l'ok per Stokes alla vigilia della partita, salvo poi scoprire che non poteva farlo perché la documentazione era arrivata in ritardo. Ma l'errore federale è ricaduto sulla società, secondo un'inedita e demenziale svolta interpretativa dei regolamenti. A pagare la rabbia di Cantù non poteva che essere la nemica storica, Milano, che per cinque volte in questa stagione ha incrociato la strada di Riva e compagni, n bilancio, cifre alla mano, è favorevole ai milanesi (tre a due), che però hanno mancato i due appuntamenti più ghiotti, quello della semifinale di Korac e quello di ieri, in piena mischia per i playoff. La sconfitta a Cantù fa ripiombare i milanesi in piena crisi. E il gioco espresso dalla Philips, imprecisa al tiro e fragile in difesa, autorizza a pensare che la passeggiata sulla Knorr di domenica scorsa fosse piuttosto l'eccezione alla regola delle sei sconfitte precedenti. A Casalini non resta che sperare in Albert King, fratello d'arte, atteso per mercoledì a Milano. Ma già prima di scendere in campo, sulle spalle del sostituto di Martin pesano troppi compiti: prima di tutto portare punti a una squadra anemica al tiro, poi velocizzare una manovra al moviolone, infine puntellare una difesa in disarmo. Questo è il panorama poco incoraggiante offerto oggi dalla Philips. E non è bastato neppure il «sacrificio» di un McAdoo splendido anche da fermo, per ricucire questa squadra. Il magico Bob. chiamato a salvare la patria nel primo tempo, con la Philips sotto di 6 punti (12-18) ha fatto il maggior numero di cose possibili in 18 minuti e nel suo stato di forma Ha segnato 20 punti, ha catturato 4 rimbalzi ed ha impegnato costantemente un paio di uomini. E l'effimero pareggio della prima parte (38-38) porta in gran parte la sua firma, con un 5 su 5 al tiro contro il disastroso 11 su 31 dei compagni. Intorno all'americano giganteggiava a tratti solo Meneghin, mentre Montecchl pareva il gemello scarso di se stesso. Premier continuava a litigare col canestro, Martin si congedava malinconicamente dalla sua avventura italiana. Sull'altro fronte spiccava Stokes, che puntualmente creava scompiglio nella già scompigliata difesa milanese. Con queste forze in campo, forse Casalini avrebbe dovuto lasciare McAdoo nel quintetto all'inizio della ripresa. Il coach ha invece rischiato e gli è andata malissimo. Dopo un canestro beneaugurante di Aldi, la Philips è entrata in corto circuito. Riva, proprio in apertura, firmava il punto numero 7001 della sua carriera e sullo slancio non si sarebbe più fermato. Un bombardamento, il suo, assistito dal fedele Bosa e da qualche puntata da tre di Marzorati, sotto il quale Milano si scioglieva inesorabilmente. In cinque minuti la partita in pratica si chiudeva. Cantù è passata dal 38-40 di inizio ripresa al 53-42 del 26', un parziale di 15-2. E soltanto in quel momento, al- l'uscita di Aldi per cinque falli, Casalini si è deciso a mandare a campo McAdoo, ma era troppo tardi. La Vismara aveva rotto gli argini, Riva infilava un 6 su 6, coronato da una bomba da tre cui ha fatto subito eco Marzorati al 30". E il vantaggio canturino aumentava sino ai 15 punti (64-49). A dieci minuti dalla fine, dalla panchina milanese è partito l'ordine di fare pressing. La Philips ha ottenuto qualcosa, la manovra dei padroni di casa si è fatta più confusa e frenetica, Riva ha perso qualche palla di troppo. Ma nonostante una netta superiorità dei milanesi sotto canestro (39-27 il conto finale dei rimbalzi), la Philips non è riuscita a decollare verso la rimonta. Una volta conquistata la palla i milanesi non sanno che farsene, se non cercare soluzioni improbabili e ridicole forzature da tre (3 su 17). Tra i più pervicaci si segnala Premier, mentre McAdoo continua a essere troppo solo. Così, con un'altra accelerata di Riva e Bosa, la Vismara si è portata sull'80-63 quando mancavano appena 4' alla sirena. Il resto non conta.

Luoghi citati: Cantu', Cantù, Fabriano, Milano, Reggio Emilia