Un miracolo per il Piacenza

Un miracolo per il Piacenza Un miracolo per il Piacenza A Catanzaro la squadra emiliana s'impone con due gol e ora spera nella salvezza - Da Signori la spinta verso il successo - Palanca in ombra di FABIO BLASCO CATANZARO — E' riuscita la vendetta al Piacenza che ha «lavato» così la sconfitta subita all'andata a 2' dal termine. Gran bel colpo d'ali quello della compagine di Perotti che ritorna ora a sperare a pieni titoli per una salvezza che appariva difficile prima di questi due punti d'oro. Il Piacenza ha giocato con determinazione, senza concedere spazi agli avversari e piazzando con attenzione le sue marcature sulle fonti del gioco avversario. Non hanno fatto grandi cose e, probabilmente, nemmeno sono capaci di farle gli ospiti, ma la buona volontà è bastata per far fuori un Catanzaro senza qualità. Nelle file dei padroni di casa mancavano gli infortunati Miceli e Rebonato e lo squalificato De Vincenzo. Non sono riusciti ad offrire novità i due giovani Fontana e Procopio, a cui Di Marzio ha dato fiducia un po' per necessità, un po' per la speranza di rintracciare novità per dare vigore alla propria compagine. Niente da fare. Palanca, da parte sua, non riusciva ad inventare il «miracolo» di giornata. Non alzava il tono dell'«orchestra» Sacchetti, che si limitava a tocchettare con una lentezza fuori moda per il calcio d'oggi, mentre soluzioni vincenti non si pretendevano da «pe¬ dalatori» come Pesce, Nicolini e Costantino. Nel giudizio di relazione, dunque, molto meglio il Piacenza che, a parte i due gol, non ha fatto altri tentativi degni di nota, se si eccettua l'occasionissima capitata sui piedi di Iorio al 90', quando il risultato, era stato acquisito. Nelle file degli ospiti una particolare citazione va a Signori, senz'altro il migliore in campo, le cui sgroppate e la cui rabbia sono la chiave di lettura più sincera dei due punti del Piacenza. Era proprio Signori a siglare (29') il vantaggio dei suoi dopo una fuga sulla sinistra, quando si dimostrava più veloce del suo marcatore Caramelli; l'attaccante piacentino scambiava con Roccatagliata ed infilava Zunico pescando l'angolo del palo più vicino. Il Catanzaro era cosi incapace di produrre una decente reazione, dimostrandosi pericoloso solo con Pesce al 77'. Il raddoppio veniva dal terzino Russo all'82' che raccoglieva una respinta di Zunico, allungatosi in precedenza per respingere un'ottima giocata di Iorio. Il Piacenza si è appena alzato dai bassi fondali del pozzo in cui era caduto, mettendo nei guai il Catanzaro che, classifica a parte, dimostra di non possedere strumenti adeguati per cambiare registro.

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