Allarme rossoblu
Bordon dà una mano ai pugliesi Bordon dà una mano ai pugliesi di VINCENZO CORBETTA BRESCIA — Visti i concomitanti risultati delle dirette avversarie, per il Brescia, grande favorita all'inizio di stagione, la partita casalinga di domenica prossima con il Monza costituirà una sorta di • mors tua, vita mea». Chi l'avrebbe mai detto? Contro i galletti di Puglia, i locali hanno scritto uno dei capitoli più tristi di questo sciagurato campionato ed ora si trovano a combattere per non retrocedere. Già prive del libero Argentesi, infortunatosi domenica scorsa a Udine e dello squalificato Bonometti, le rondinelle hanno perso dopo soli 9' anche Occhipinti, sostituto del libero titolare. Al resto hanno pensato Bordon, gravemente responsabile delle due segnature pugliesi ed anche un pizzico di malasorte, come in occasione dei due pali colpiti da Savino e da uno scriteriato colpo di testa all'indietro di Di Gennaro. Ma oltre i demeriti della squadra di Giacomini, è doveroso sottolineare i meriti del Bari, sempre più proiettato verso la massima serie e dimostratosi ieri compagine ben registrata in tutti ì reparti e ottimamente disposto in campo da Gaetano Salvemini. E cosi, senza troppo penare, i pugliesi hanno espugnato il «Rigamonti» chiudendo ogni discorso già nella prima parte di gara, n festival biancorosso aveva inizio al 7', quando Testoni, pressato da Maiellaro, era costretto a rifugiarsi in calcio d'angolo. Sulla battuta dalla bandierina dello stesso fantasista pugliese, Carrera, sbucato solo soletto da chissà dove, colpiva debolmente di testa. Bordon, tuffatosi con incredibile ritardo, vedeva la sfera infilarsi beffarda alle sue spalle. Al 39' Rossi, uno dei pochi tra gli azzurri a salvarsi dal marasma generale unitamente a Turchetta, interrompeva con la mano un'azione di rimessa del Bari. La susseguente punizione veniva trasformata in rete da Maiellaro, giocatore dagli estri niente affatto banali, Bordon, una giornata tutta da dimenticare con un tiro a mezza altezza che lasciava Bordon immobile come una mummia egizia. Ripresa: gli ospiti, logicamente paghi del vantaggio acquisito, tiravano i remi in barca, concedendosi una qualche distrazione di troppo in fase difensiva. Al 51' Dì Gennaro, con un maldestro retropassaggio aereo, centrava la traversa della propria porta. Sulla respinta, Mannini compiva un'autentica prodezza uscendo sui piedi di Savino. L'estremo difensore pugliese si rendeva ancora protagonista al 66' deviando in angolo una punizione di Turchetta. Della serie «la fortuna aiuta gli audaci», ecco alla mezz'ora un palo, l'ennesimo di questa stagione, colpito da Savino con un bel colpo di testa su «assist» di Gritti. Con l'approssimarsi della conclusione, il match scadeva di tono. A ravvivarlo ci pensava l'arbitro Sguizzato, concedendo al Brescia un penalty per fallo di De Trizio su Turchetta. Lo stesso attaccante biancoazzurro trasformava. Il miraggio di una rimonta rimaneva tale: il direttore di gara sanciva con il triplice fischio finale la strameritata affermazione di Maiellaro e compagni.
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