Schillaci fa lo sgambetto al «maestro» Scoglio

Il Genoa affonda nello Stretto SERIE B - Rossoblu sconfitti, il Bari passa a Brescia ed è a un punto Il Genoa affonda nello Stretto Il Messina supera la capolista diretta dal suo ex allenatore - Per Udinese e Cremonese soltanto un pareggio Schillaci fa lo sgambetto al «maestro» Stogilo di GESSI ADAMOU MESSINA — Dopo 17 risultati utili consecutivi il Genoa inciampa proprio nella partita che Scoglio non avrebbe voluto perdere per alcun motivo, il ritorno a casa tra ovazioni e polemiche gliel'ha guastato il suo ex pupillo, Totò Schillaci, per il resto annullato da Torrente. L'ultima sconfitta del Genoa risale al 16 ottobre, allora i rossoblu persero a Taranto. Ma se lo stop non compromette una classifica che ha sempre margini di assoluta sicurezza, per Scoglio c'è la beffa della sconfitta proprio al suo ritomo nella città che lo ha lanciato. Non ha assistito al tracollo, invece, il presidente Spinelli. E' risaputa la sua idiosincrasia scaramantica per il colore celeste e, guardacasa lo stadio di Messina si chiama proprio «Celeste» e il Genoa, da quando Spinelli è presidente, qui a Messina ha sempre perduto. E' stata comunque punita la presunzione di un Genoa che, per tutto il primo tempo, ha avuto in mano il pallino del gioco senza mai approfittarne. Quando i rossoblu si sono rimboccati le maniche era ormai troppo tardi. Sotto di un gol, la squadra di Scoglio si è buttata all'attacco. A un certo punto è stata perfino tentata la carta Rotella ma non c'è stato niente da fa¬ re. Il Messina ha fatto mucchio e, sia pur con affanno, è riuscito ad arrivare alla fine, fischiata da Magni con un recupero-fiume di 5 minuti. Il ritorno di Scoglio a Messina ha mobilitato l'intera città. Al vecchio «Celeste» sono stipate almeno 20 mila persone e un altro migliaio resta fuori. Quando il «professore» entra in campo la curva Nord lo invoca a gran voce, quella Sud è invece tut¬ ta per Zeman. Alla fine l'ovazione sarà unica, per il vincitore: il boemo dagli occhi di ghiaccio. Il primo tempo è soporifero. Il Genoa controlla senza affondare. Sembra quasi che voglia dare all'avversario una lezione di tattica. Pressing, raddoppi di marcatura, possesso di palla in orizzontale. L'unica palla-gol capita a Briaschi. Un lancio di Ruotolo (40') taglia fuori la difesa in linea del Messina, ma l'ex juventino spreca frettolosamente dal limite quando avrebbe potuto avanzare ancora. Nel secondo tempo Zeman mette dentro una punta, Mandela' al posto del centrocampista Di Fabio. Neanche il tempo di' verificare le velleità offensive del Messina che subito arriva il gol. Cross dalla destra di Cambiaghi (48'), e tocco vellutato di Schillaci, che manda la palla all'incrocio dei pali. Un gol splendido, ma è l'unico pallone che Torrente lascia all'avversario. La reazione del Genoa è veemente: Scoglio tenta anche la carta Rotella e fa entrare il tornante al posto di Torrente che, uscito Schillaci, non ha più punti di riferimento. Il Messina però in qualche modo riesce ad arginare le iniziative genoane. Al 60' dopo un cross di Ruotolo, Onorati tocca indietro a Briaschi che spara deciso, ma fuori bersaglio. Tre minuti dopo Fontolan anticipa Da Mommio e quando sta per agganciare la palla il difensore lo affonda da dietro. Sarebbe rigore. L'arbitro porta il fischietto alla bocca ma all'ultimo momento ci ripensa La difesa genoana lascia varchi per il contropiede. Cosi Cambiaghi al 73' vince un contrasto con Signorini e al limite della propria area parte veloce servendo poi Mandelli che spreca quando avrebbe potuto allargare a Mossini meglio piazzato. A1T80' Rotella, entrato da pochi secondi, va via in velocità e conclude con un tirocross sul quale Fontolan arriva con un attimo di ritardo. Ormai è un assedio, tutte le disposizioni tattiche sono saltate. Il Messina perde tempo in ogni modo. L'arbitro Magni non si commuove ■■gap—• ; •

Luoghi citati: Brescia, Messina, Taranto