E' Berti il jolly di turno dell'Inter
E' Berti il jolly di turno dell'Inter In giornata opaca la capolista fatica più del previsto a superare il Verona E' Berti il jolly di turno dell'Inter Jl gol dell'ex viola maschera le pecche di Serena, Malleoli, Bergomi e Zenga - Otto punti di sutura al mento di Galderìsi, atterrato da Ferri Prima vittoria di Trap nerazzurro sa Bagnoli dal nostro Inviato giorqiooanpoi.fi MILANO — Cusano batte Bovisa: il derby fra Trapattoni e Bagnoli, figli dell'hinterland milanese, ha visto per la prima volta il Trapattoni nerazzurro spuntarla sul quasi concittadino. Però, quanta fatica! Capita anche al miglior attore di incappare in una giornata senza mordente, priva di vivacità: ieri è successo alla massima protagonista del campionato, l'Inter, che è riuscita a strappare coi denti il quinto successo interno per 1-0. In altri tempi una gara come questa sarebbe finita 0-0 o per lo meno in parità. Il fatto che 1 nerazzurri l'abbiano spuntata contro un Verona Irriducibile sta a significare che i ragazzi di Trapattoni hanno sempre qualità nascoste da tirare fuori nei momenti critici. Una volta succede a Matteoli, oppure a Mandorlini: ieri è stato il turno di Berti che cannoniere non è ma ha saputo sostituirsi con grande bravura a Serena e Diaz concludendo l'azione più bella costruita dai nerazzurri, quella iniziata da Matteoli, magnificamente rifinita da Diaz e poi conclusa appunto dall'ex viola con un pallone che è andato a sbattere nell'Incrocio dei pali finendo poi dentro. Un gol che ha tolto dalle spine l'Inter ed il suo pubbli¬ co: anche la piccola Valentina Pellegrini, figlia del presidente, ha sollevato il suo orsacchiotto verso il cielo per festeggiare con 11 suo portafortuna. Trapattoni non aveva alcun orsacchiotto ma a quanto pare il suo stellone è più che mai luminoso: ha giocato praticamente col solo Diaz in attacco, senza neppure la sollecitazione dalle retrovie di Matteoli oppure di Bergomi. Il tamburino sardo era frastornato, non trovava varchi nella munita copertura allestita da Bagnoli, ora votato alla marcatura ad uomo dopo il naufragio della zona scaligera; Bergomi, a sua volta, ha utilizzato la scarpetta allestita da Della Casa ma si è limitato ancora una volta alla difesa, concedendosi pochissime incursioni. Meglio non rischiare in quelle condizioni. Tanto ci pensava Brehme sulla sinistra a spingere, a crossare palloni invitanti sia in area che a centrocampo. L'unica volta che ha sbagliato un traversone si è messo le mani nei capelli come se avesse fatto un disastro. E' sempre più bravo questo tedesco che lavora per quattro e non si ferma mai; l'altro panzer nerazzurro, Matthaeus, ha avuto qualche pausa ma nel complesso è stato all'altezza della situazione lavorando molto in fase di contenimento. Semmai non si sono visti Serena (alle prese con problemi alla schiena) e Fanna, ben sostituito nella ripresa dal vivace Bianchi. Detto di Ferri, colpevole di avere steso senza pietà Gaiderisi dopo appena 4' («Nanu» è uscito protestando e insultando, sostituito dal falloso Marangon: nello spogliatoio gli hanno ricucito il mento con 8 punti!) ma capace poi di costruire un baluardo davanti a Zenga (una grande parata e due uscite a vuoto che potevano costare altrettanti gol: un bilancio negativo) resta da parlare di Berti, dal cui piede è partito il tiro risolutivo. Un Berti quasi assente nella prima parte della gara e poi protagonista nella ripresa quando è entrato Bianchi e c'è stata maggiore manovra dalle sue parti. Un Berti che pecca in eccesso, tradito a volte dal suo entusiasmo, ma sempre presènte e pronto a dare il suo contributo. Ecco la forza dell'Inter: nell'alternanza dei suoi uomini, sia a centrocampo che in attacco: quando manca Serena c'è Berti, oppure Matthaeus, oppure Diaz e viceversa. A conferma che quest'Inter offre le massime garanzie ai propri tifosi, capace com'è di superare anche i pomeriggi difficili. Noi non crediamo alla favola del caldo: d'accordo, c'erano 20 gradi, ma anche per il Verona. No, il fatto è che Bagnoli non aveva mai perso contro il Trapattoni nerazzurro, si giocasse a San Siro o a Verona: la prima volta è stata firmata da Berti con quel guizzo irresistibile. E se il Verona avesse portato a casa un pareggio, dopo un'ottima prova di contenimento, non ci sarebbe stato da gridare allo scandalo. Non per nulla, ma proprio a un minuto dalla fine, Pacione ha messo di poco a lato il pallone del pareggio. Milano. Nicola Berti esulta dopo aver messo a segno il
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