Possibile pagare meno tasse facendo un'offerta al clero di Marco Tosatti

Possibile pagare meno tasse facendo un'offerta al clero Le nuove disposizioni per la denuncia dei redditi per l'89 Possibile pagare meno tasse facendo un'offerta al clero Nel '90 scadono le sovvenzioni statali - La Chiesa spera nella generosità dei fedeli e dei laici CITTA' DEL VATICANO — Da qualche giorno è possibile pagare meno tasse e acquistare nel contempo benemerenze per il paradiso: la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato le modalità da seguire per la denuncia del redditi relativa all'anno fiscale 1989 (e quindi per la Dichiarazione del Maggio 1990). A partire dal 1» gennaio 1989 ogni cittadino italiano può devolvere all'Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero un contributo fino a due milioni annui L'Istituto (abbreviato in lese) ha sede in Via Aure alia 481 • 00165 Roma, e il Conto Corrente citato dalla Gazzetta Ufficiale ha il N.60266004. L'Istituto per il Sostentamento del Clero invierà al cittadino un documento-ricevuta che potrà essere allegato alla dichiarazione annuale dei redditi, e la cifra offerta potrà essere dedotta dall'Imponibile per la tassazione personale. Inoltre llcsc — e questo e un elemento che dovrà essere valutato attentamente, per evitare abusi di ogni genere—potrà incaricare anche altri enti periferici per ricevere le donazioni e rilasciare ricevuta. La Chiesa italiana spera nella generosità dei fedeli, per mantenersi, a partire dal 1990, quando avrà termine ogni tipo di sovvenzione statale; e spera soprattutto nell'altro strumento reso praticabile dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale; e cioè la possibilità per i contribuenti di devolvere — facendo una crocetta sull'apposito modulo, e sempre a partire dalla dichiarazione dei redditi del maggio 1990 — 1*8 per mille del proprio gettito Irpef. Questa cifra attualmente va allo Stato; d'ora in poi potrà essere utilizzata per "scopi di interesse sociale o di carattere umanitario a diretta gestione statale e, in parte, a scopi di carattere religioso a diretta gestione della Chiesa cattolica'. La partenza a pieno ritmo del nuovo sistema avviene in concomitanza con avvertimenti, esortazioni e consigli da parte di varie fonti autorevoli di Chiesa verso i "quadri., i parroci soprattutto. Uno degli scopi della Riforma doveva essere la perequazione «sia a livello di persone che a livello di enti ecclesiastici — come ricorda Settimana, la rivista dei padri Dehoniani di Bologna —-. Nel passato, anche a causa del sistema beneficiale, si sono verificate situazioni scandalose e apertamente contrarie al principio della povertà evangelica. Situazioni scandalose — ammonisce Settimana — possono verificarsi anche col nuovo sistema, soprattutto a livello di istituti centrali e dio- cesavi». 'Le parrocchie ricche tali sono rimaste*, ammoniva qualche tempo fa Mona. Guglielmo Motolese, arcivescovo emerito di Taranto «se il nuovo sistema mira alla perequazione tra il clero, con le disposizioni contenute nel canone 1274, si deve opportunamente provvedere afa perequazione fra gli enti E' pur vero che l'esperienza ci dice quanto ciò sia difficile nell'attuazione, perclié i bilanci mancano o appaiono sempre passivi». L'attenzione, mai come prima, si appunta ora sui laici. Sono invitati a dare, ma, ricorda Settimana «non solo, però, al prete amico o ad attività della propria parrocchia, ma allargando l'attenzione e tutta l'attività della Chiesa». B nuovo sistema dovrebbe spingere le parrocchie ad aprirsi in forma maggiore dell'esistente alla collaborazione del laici, •stimolo alla precisione amministrative». E inoltre sarà di stimolo: susciterà •impegno dei parroci e delle persone che collaborano di addossarsi per primi i pesi economici della pastorale, pagando di persona e rifiutando di esercitare ogni forma di accattonaggio insistente presso enti pubblici, banche istituzioni». Marco Tosatti

Persone citate: Guglielmo Motolese

Luoghi citati: Bologna, Citta' Del Vaticano, Roma, Taranto