Squalo, il figlio del sub contrattacca

Squalo, il figlio del sub contrattacca Squalo, il figlio del sub contrattacca PIOMBINO — Gianluca Costanzo, il figlio del sub scomparso il 2 febbraio nelle acque del golfo di Baratti, per la vicenda dello squalo bianco, sporgerà querela per diffamazione nei confronti di alcuni quotidiani e periodici. Lo afferma, in un comunicato, Alessandro Bonni, legale della famiglia Costanzo. Si è letto su alcuni quotidiani, prosegue la nota, che Gianluca, subito dopo l'accaduto, -sorseggiava tranquillamente alcolici in un bar, poco importa se il bar è quello contiguo al negozio della madre, e poco importa se l'alcolico che beveva, su consiglio della madre stessa, serviva a fare riprendere il ragazzo dal violento choc subito. •Hanno detto che il Costanzo aveva una certa dimestichezza con l'esplosivo, che i suoi rapporti col figlio erano pessimi ed hanno taciuto il fatto che dopo alcuni screzi i due avevano ristabilito da tempo rapporti di grande armonia. Esperti, o pseudo tali, hanno affermato in modo categorico che il fatto non poteva essersi svolto come i testi dichiaravano perché le pinne erano troppo vicine, perché i segni sulle bombole non potevano coincidere con quelli che i denti di uno squalo avrebbero dovuto lasciare, perché le bombole non potevano sfilarsi dal corpo. -Ma l'aspetto che più colpisce, è che sono stati taciuti altri elementi fondamentali. Mi riferisco — prosegue l'avvocato — al fatto che tutti quelli che conoscevano Costanzo sanno che questi si immergeva senza allacciare la cinghia sottobombola, e ciò giustifica il fatto che le bombole si siano così facilmente sfilate da un corpo ormai inerte. Mi riferisco al fatto — conclude la nota — che nei giorni del fatto, il mare era praticamente fermo e ciò spiega perché le pinne siano potute finire a poca distanza tra dì loro-. (Agi)

Persone citate: Alessandro Bonni, Gianluca Costanzo

Luoghi citati: Piombino