La Svp boccia Benedikter

La Svp boccia Benedikter L'esponente dell'ala dura fuori dalla giunta provinciale di Bolzano La Svp boccia Benedikter Decisione a sorpresa del «parlamentino» di partito - E' la seconda sconfitta per il «falco» che si oppone alla chiusura della vertenza Alto Adige BOLZANO — La Svp ha bocciato definitivamente Alfons Benedikter. il falco del partito, propugnatore della linea dura, quella che si oppone ancora alla chiusura del pacchetto e della vertenza internazionale altoatesina. Ieri la Svp ha riunito il suo "Parieiausschuss- (una specie di parlamentino, con 104 esponenti): ordine del giorno l'elezione a voto segreto dei sette assessori che toccano alla Svp nella giunta provinciale di Bolzano. Su una lista di nove candidati, Benedikter (per molti anni vicepresidente della Giunta) è risultato ottavo e dietro di lui è rimasto escluso Karl Oberhauser, altro esponente dell'ala più intransigente. L'esclusione di Benedikter è stata una sorpresa, tanto più se si considera che Silvius Magnago aveva messo tutto il suo peso politico sulla bilancia a favore del »duro». Non per amore, naturalmente, ma perché il vecchio leader sembrava considerare necessario cooptare anche l'opposizione dentro il governo dell'autonomia sudtirolese, probabilmente per ammorbidirne i toni. Non è stato sufficiente l'intervento dell'Obmann per salvare Benedikter, come era già successo al tempo delle elezioni, quando la base del partito non lo aveva votato abbastanza per entrare nelle liste dei candidati, ed era stato ripescato da Magnago nella quota di candidati scelti dal vertice. Alle 15, quando il -Parteiausschuss» si è riunito, Benedikter poteva contare su un pacchetto di 25 voti teorici. Alle 19, quando tutto era finito, sapeva che anche qualcuno dei suoi non lo aveva votato. La linea dura, quella che non si fida ancora di Roma e pretende ulteriori garanzie per concedere la famosa quietanza liberatoria, che segnerebbe la fine della vertenza internazionale tra Austria e Italia sulla questione sudti¬ rolese, ha subito l'ennesima sconfitta. La precedente, clamorosa, era avvenuta alla conta dei voti elettorali a novembre. Benedikter si era proposto in scontro con Luis Durnwalder, il delfino designato da Silvius Magnago alla sua successione, ma aveva raccolto 22 mila voti, contro 70 mila. Ieri Dumwalder, a caldo, ha affermato di essere "profondamente dispiaciuto per l'esclusione a sorpresa di Benedikter. E ' un siluro che non mi rende felice». E ha attribuito la sorprendente esclusione ai metodi di designazione interna degli assessori della Svp. Un sistema, ha aggiunto, che "va senz'altro cambiato». I nuovi assessori che entrano nella giunta provinciale di Bolzano fanno parte della nuova generazione Svp. Primo eletto, con 35 voti, è stato Bruno Hosp, segretario organizzativo del partito e soprattutto comandante generale degli Schùtzen, la com¬ pagnia di tiratori legata alla Svp. Dietro a lui ci sono Franz Alber, consigliere di fresca nomina ed ex sindaco di Merano, Otto Saurer della corrente sociale della Svp e vicepresidente in pectore (per scelta di Luis Durnwalder), Sepp Mayr, Werner Frìck, Erich Achmuller, Luis Kofles. La votazione di ieri non ha solo escluso Benedikter: ha segnato una svolta generazionale all'interno della Svp e del governo in provincia di Bolzano. Tutti gli eletti, a partire dal nuovo presidente della giunta Luis Dunwalder (già nominato settimane fa), 48 anni, sono la cosiddetta terza generazione del partito. Con Benedikter se ne va l'ultimo esponente della generazione dei Magnago e dei Zelger, quella che ha vissuto soprattutto il dopoguerra e le vicende del distacco tra le Province di Trento e Bolzano, compreso il terrorismo. Laura Mezzanotte